
Nel momento in cui pensavamo che l’esperienza Hyperwülff potesse dirsi, se non conclusa, quantomeno messa in standby fino a data da destinarsi, ecco arrivare, tanto inatteso quanto gradito, il loro nuovo album. Addendum Two arriva infatti a tre anni esatti (inverno 2022 – inverno 2025) da quel Volume Three: Burrowing Kingdoms di cui avevamo parlato anche qui su Grind on the Road. Il disco va concettualmente inserito in un contesto parallelo rispetto alle uscite “principali”. Rappresenta infatti una sorta di spin-off che va ad ampliare il discorso narrativo della band, non a caso chiamato Addendum, iniziato nel maggio del 2019 con Addendum One.
Sono passati sei anni e la prima annotazione che dobbiamo mettere a referto riguarda il formato. Dal CD siamo passati alla versione in cassetta, presentata in un’edizione ricchissima che include tre carte da gioco, un dado e un’ulteriore carta dei tarocchi, il tutto rinchiuso in una custodia chiaramente ispirata ai giochi Sega Mega Drive. Le carte sono parte di una serie di missioni in stile dungeon crawler (non chiedetemi che cosa significa, io riporto in questo caso solo le note di copertina, sono quanto di più lontano da questi mondi artificiali), complete di mappe e regole delle missioni, giocabili sia in solitaria che in squadra. Il disco rappresenta la colonna sonora del gioco, questa è l’unica certezza che posso affermare, evitando di andare a perdermi in territori che non mi competono e dove mostrerei tutta la mia ignoranza. Da un punto di vista sonoro i cinque brani che compongono Addendum Two non fanno altro che andare a sondare ancor più in profondità quelle che sono le sperimentazioni sonore del duo, orientate verso un disco costruito intorno ai synth, che riesce però a mantenere intatto il suo approccio DIY punk, nonostante guardi alla fantascienza d’annata più che ad un discorso sociopolitico. L’album ci porta all’interno di un’affascinante costruzione in cui l’anima krautrock la fa da padrona, pur non disdegnando una connotazione collaterale ambient che l’arricchisce e la personalizza. Rispetto alla saga ufficiale, questa nuova serie aperta dagli Hyperwülff sembra immediatamente rilasciare tutto il suo carico di freschezza, garantito da una maggiore libertà espressiva che sposa una vena sperimentale senza limiti, in grado di creare una sequenza di ambientazioni assolutamente suggestive.
Non ci facciamo quindi alcun tipo di problema nel momento in cui andiamo a sottolineare come, a nostro avviso, il capitolo Addendum sia in grado di offrire una proposta molto più intrigante rispetto alla main line del duo bolognese, proprio perché orientata verso un lavoro di ricerca, e sperimentazione, che guarda esattamente nella direzione che cerchiamo da anni. Se ancora facessi uso di sostanze come in quel passato adolescenziale turbolento che mi sono lasciato alle spalle, un disco come questo sarebbe il “compagno di viaggio” ideale con cui passare le giornate.
(Overdrive Records, 2025)
1. Arrival of the Great Machine
2. Abandoned Outpost
3. Digging the Void
4. Below the Surface
5. Consistency Fails


