La londinese A. A. Williams è tornata, a un anno di pubblicazione del suo primo album Forever Blue, con un cover album dal titolo Songs From Isolation, uscito il 19 marzo per Bella Union. A poco più di un anno dall’inizio della pandemia e dei lockdown che hanno colpito numerosi paesi, la musicista ci regala una serie di “classici” della musica rock e alternativa da lei re-intrepretati con la sua sola voce, chitarra e pianoforte.
Songs From Isolation è un album semplice, velato della malinconia che si prova nel guardare il mondo da una finestra. È una finestra sulle emozioni scaturite dall’isolamento sociale. È un album in bianco e nero, come i video musicali delle cover registrate dalla stessa. È un album per i suoi seguaci, frutto delle richieste da loro espresse. Songs From Isolation non vuole essere più di ciò che è. Non resta perciò che premere “play” e lasciarsi incantare dalla splendida voce di Williams e dalla semplicità dei suoni che fluiscono fuori dalle casse. Una semplicità disarmante, che lascia il cuore, e con esso le emozioni, a nudo. Con questa fragilità, si possono ascoltare canzoni come “Lovesong” dei The Cure, “Creep” dei Radiohead, “Be Quiet And Drive” dei Deftones e “Everyday Is Exactly The Same” di Nine Inch Nails. Chi di noi, durante questo ultimo anno, non ha mai sofferto, neanche per una volta, la lontananza dai propri cari, la solitudine, l’isolamento sociale? In questo lasso di tempo, chi non ha mai avuto la percezione che le giornate trascorressero con monotonia, una uguale all’altra? Quanti di noi hanno pensato o avuto paura di stare per impazzire, di non poter più reggere il peso dei giorni e dei pensieri? Non so voi, ma io alzo la mano per ognuna di queste domande. Ecco perché questo album arriva alle mie orecchie e al mio cuore con lo stesso sollievo procurato solamente da una medicina dopo una intensa emicrania, causata da una infinita giornata seduta davanti ad uno schermo con la testa sul presente, ma il cuore altrove. Songs From Isolation è in grado di alleviare i cuori infranti e le teste appesantite dai pensieri, ci fa sentire meno soli non solo perché c’è la musica a farci compagnia, ma anche perché grazie ad essa comprendiamo che non siamo gli unici a soffrire, a sperare, a pensare. Questo è infatti un album collettivo, che non colleziona solamente canzoni o gruppi musicali importanti per la crescita musicale di Williams (come i Deftones, da lei spesso citati), ma importanti anche per noi seguaci che in questo modo abbiamo la parvenza di essere più vicini gli uni agli altri e di essere accomunati da qualcosa e dunque di essere meno soli.
Il valore aggiunto che A. A. Williams ha apportato a questi capolavori di arte musicale da lei re-interpretati è la semplicità delle sonorità, spogliate dalle sovrastrutture, dagli orpelli. Esse spaziano nell’ambient pop, ma le radici blackgaze e post-rock che abbiamo cominciato ad intravedere con il precedente album, sono ancora distinguibili, per quanto solamente accennate. Songs From Isolation è un album chiaro-scuro, come le emozioni che dipinge e rappresenta, è un toccasana per la mente e per il cuore, per questo motivo vale la pena dargli un’opportunità (e anche più di una).
(Bella Union, 2021)
1. Lovesong
2. Where Is My Mind
3. If You Could Read My Mind
4. Creep
5. Nights in White Satin
6. Be Quiet and Drive
7. Every Day Is Exactly the Same
8. Into My Arms
9. Porcelina of the Vast Oceans