I danesi A Horrible Death To A Horrible Man sono al debutto con il presente Days Gone By, un album di “shoegaze post-metal” (come ci viene presentato dalle note che accompagnano il press kit) di buona fattura anche se non particolarmente innovativo.
Il quartetto di Copenaghen si muove a metà strada tra il lirismo di matrice alcestiana e le cupe progressioni dei Raum Kingdom, regalando all’ascoltatore sei brani nei quali è forte la componente melodica ed epica sorretta in egual misura da un cantato in pulito solenne ed evocativo e da delle chitarre sognanti ed eteree: un arazzo al quale fa da cornice una robusta base ritmica che si concede anche qualche accelerazione post-black metal. “Other”, il singolo “First Light” e la title-track sono probabilmente i momenti meglio riusciti, forti di atmosfere notturne memori del già citato Alcest periodo Écailles de Lune; le restanti canzoni sono anch’esse valide, ma indugiano troppo in strutture e soluzioni già proposte, con il risultato che, alla lunga, i brani si somigliano un po’ troppo gli uni agli altri: il vocalist Peter Strange in questo senso ci mette del suo, con una proposta senz’altro interessante e perfetta per il mood dell’album, ma forse un po’ troppo piatta.
Nonostante alcune buone intuizioni generali, un’atmosfera convincente e un indubbio senso della melodia gli A Horrible Death To A Horrible Man non riescono a sfondare: colpa di un’eccessiva linearità della proposta e di un troppo marcato incedere su strutture da loro stessi sperimentate. Days Gone By si configura come un buon esordio, ma i Nostri dovranno fare un piccolo sforzo in più se vorranno far emergere la loro proposta.
(VS77 Records, 2023)
1. Other
2. Too Soon
3. Falls
4. Days Gone By
5. First Light
6. Breathe