L’Australia è da tempo assurta al ruolo di “patria” di quel deathcoree metalcore legato alla vecchia scuola che punta alla qualità piuttosto che alla quantità. Gli A Night In Texas si rifanno proprio a questa linea di pensiero ispirandosi ai conterranei Thy Art Is Murder, proponendo un deathcore corposo, senza fronzoli, votato alla pura furia sonora ed in questa calda estate approdano sugli scaffali con un doppio disco intitolato The Divine Dichotomy.
Ci pensa l’iconoclasta “Antichrist Gospel” ad aprire le danze con un mood oscuro, incedere cadenzato ed una struttura ritmica che ricorda le litanie sacrificali praticate dalle sette devote al maligno. “King of Despair” affida il proprio incipit ad un breakdown muscoloso per poi scatenare una pioggia di riff serrati che si rincorrono in un’alternanza tra mid ed up tempo; sul finale poi tornano una serie di breakdown massicci cadenzati come i rintocchi di un orologio che suona a morto. “Feed The Lions” si rifà ai primi momenti del deathcore affidandosi ad assalti in doppia cassa, riff quadrati ed alte velocità d’esecuzione.
Giunti al secondo capitolo del disco troveremo “I Am”, che si affida ad un fade-in dal taglio solenne, scatenando poi una serie di up-tempo che fanno la parte del leone uniti ad un riffing variegato che verrà spezzato dal classico breakdown cadenzato. “Holy Suffering”, brano dal mood oscuro e luciferino, colpirà duro grazie ad un martellante assalto sonoro in your face. Sul finale invece, troveremo la doppietta composta da “Doom” e “God’s Light” due brani ispirati dal death metal moderno, caratterizzati da un buon livello di tecnica esecutiva ed un sapiente utilizzo di melodie ficcanti che strizzano l’occhio al melodic-back/death metal, il risultato finale riesce quindi ad essere piacevole e di grande impatto.
Gli A Night In Texas hanno voluto riversare nei due capitoli di questo The Divine Dichotomy tutta la loro passione per il deathcore e l’esperienza acquisita sino ad oggi. Si tratta di un disco maturo, ben realizzato e di facile presa sull’ascoltatore. Devo dire che oggi si contano sulla punta delle dita le band “core” che ancora si rifanno ai vecchi stilemi, motivo per cui meritano un plauso e la promozione a pieni voti.
(Autoproduzione, 2021)
The Divine Dichotomy Chapter 1
1. Antichrist Gospel
2. Flesh Kingdom
3. King of Despair
4. The Blood Of Christ
5. Feed The Lions
6. Born To Rule
7. Death ChapelThe Divine Dichotomy Chapter 2
1. I Am
2. Thorn Crown
3. Holy Suffering
4. Heavens Morgue
5. Slain By The Light
6. Doom
7. God’s Light