Ci eravamo lasciati con l’ultima opera dei romani ADE nel 2016, intitolata Carthago Delenda Est, in cui venivano narrate le vicende della terza Guerra Punica nella quale il condottiero romano Scipione, dopo aver conquistato Cartagine, la faceva prima saccheggiare e poi radere completamente al suolo. Nell’autunno del 2019 ecco arrivare il nuovo disco della band, intitolato Rise of the Empire e pronto ad investirci con un poderoso ed epicheggiante death metal dalle tinte folk.
“Forge the Myth” è una intro strumentale dal taglio marziale, arricchita dai suoni tipici degli strumenti musicali che allietavano l’aristocrazia romana, con la successiva “Empire” troveremo un breve incipit stentoreo e, dopo essere stati accolti da squilli di trombe, si parte con un assalto all’arma bianca sorretto principalmente da up-tempo incalzanti, doppia cassa indiavolata e riff tecnicamente impeccabili, il tutto impreziosito dagli innesti folk di cui accennato precedentemente. “Chains of Alesia” è invece il tipico brano monolitico 100% death metal dall’incedere massiccio e poderoso, con tanto di ottimo assolo nella parte finale. In “Gold Roots of War” ritroveremo quel mood guerresco e maestoso caro a Nile e Behemoth, in una perfetta commistione tra solidi tempi medi, riff granitici ed alcune accelerazioni; verso la fine del platter incontreremo l’ottima “Veni Vidi Vici” traccia dal taglio “live” resa accattivante da ottimi innesti melodici quasi “danzerecci” e dal suo incedere cadenzato, perfetta quindi per infiammare il pubblico. La conclusione viene affidata ad “Imperator” dove cori epici ed evocativi fungono da apripista ad un canzone feroce e diretta, grazie alla quale i nostri colpiscono duro con sferzate efficaci dotate di precisione chirurgica che ricordano i Deicide di Scars Of The Crucifix.
Indubbiamente, gli Ade hanno dimostrato di essere in forma smagliante arrivando a compimento di un percorso di crescita che li ha portati a migliorare di album in album; Rise of the Empire è un perfetto esempio di come il death metal debba suonare nel 2019, con suoni potenti, un taglio vagamente moderno, senza mai perdere di vista le proprie radici, puntando su violenza ed immediatezza ma rendendosi anche alternativi e riconoscibili grazie agli azzeccatissimi innesti melodici. Promossi dunque a pieni voti.
(Extreme Metal Music, 2019)
1. Forge the Myth
2. Empire
3. The Gallic Hourglass
4. Chains of Alesia
5. Once the Die Is Cast
6. Gold Roots of War
7. Ptolemy Has to Fall
8. Suppress the Riot
9. Veni Vidi Vici
10. The Blithe Ignorance
11. Imperator