Adriano Zanni, fotografo e sound designer, ha scelto di caratterizzare la sua ricerca sonora dedicandosi completamente alla più totale libertà compositiva. Scelta che finisce per indirizzarci verso una dipendenza uditiva indissolubile, che si sostanzia in un ascolto totalizzante e onnicomprensivo. Istantanee d’ascolto, che segue a distanza di meno di un anno l’ottimo Soundtrack for a photo book, ha l’ambizione di portarci in un mondo oscuro e rumoroso, che vuole però, al tempo stesso, essere lieve, sognante e delicato. Ambizione che, per quello che ci riguarda, viene pienamente soddisfatta in ogni suo dettaglio.
Il disco, che esce in CD, in una edizione limitata forte di un elegante booklet di 20 pagine 15×15 contenente una selezione di Polaroid SX70, sottolinea ed evidenzia fortemente il legame tra il territorio natio dell’autore e i suoni che lo caratterizzano. Un album costruito su field recordings che riesce a non annoiare mai, anzi, al contrario, ci stimola la mente, impegnata in quella ricerca di simbiosi tra suoni e immagini sempre cangiante e mai statica, grazie anche ad una scelta stilistica che guarda ai silenzi come elementi portanti del sound. Istantanee d’ascolto è quindi individuabile come l’ipotetica soundtrack di un itinerario silenzioso che mira a portarci in quei luoghi dove la memoria rischia di perdersi. È proprio qui che le Polaroid a corredo dell’album arrivano in nostro soccorso, come a volerci ricordare il segno del nostro passaggio.
Il disco lavora dunque dentro di noi, scavando in profondità tra i ricordi, e invitandoci a perderci in un paesaggio caratterizzato da una nebbia avvolgente che ottunde i confini e cattura il pensiero. Adriano Zanni è un artista multimediale che mostra di avere idee chiarissime, così come è altrettanto chiaro il suo tentativo (riuscitissimo) di sublimare la desolazione emotiva che da noi abbiamo trasferito sulla natura che ci circonda, coi rumorosi silenzi del suo disco. Non un disco immediato e fruibile per tutti, ma proprio per questo ancor più apprezzabile nel panorama contemporaneo, troppo spesso staticamente stereotipato.
(13/Silentes, 2023)
1. da poco prima dell’alba in poi
2. gli anni e il mare nero
3. sequenze di fabbrica
4. la risacca, gli scogli
5. le colonie abbandonate, l’inverno e i gabbiani
6. lola in pineta e le rane