Potremmo definire gli Aeon come una sorta di “Deicide svedesi”. Il quintetto di Östersund infatti fa del sound americano coniato da Glen Benton e soci, ma anche dai primi Morbid Angel, la principale fonte di ispirazione sia a livello stilistico che di tematiche trattate; detto questo i Nostri sono attivi dall’ormai lontano 1999 e vantano quattro full length all’attivo a cui si va ad aggiungere, dopo ben 9 anni, il nuovo arrivato intitolato God Ends Here.
Delle sedici tracce che compongono il disco ben 5 sono completamente strumentali a partire dall’intro “The Nihilist”, passando per “Opheus Indu Inferis”, “Into the Void”, “Mephistopheles” e “Overture: Magnum Reginae” questi intermezzi contribuiscono a dare un tocco maggiormente epico al platter ma in certi casi tendono ad allungare sin troppo il minutaggio, a mio avviso si sarebbe potuto optare per due, massimo tre di questi inserti. Con “Liar’s Den” si dà fuoco alle polveri, scatenando un assalto in up tempo, tra riff quadrati e batteria martellante, il tutto fuso in un sound che ricorda da vicino i precedentemente citati Deicide. Giunti a “Church of Horror” faremo i conti con un brano monolitico dall’incedere incalzante, spezzato da alcuni mid-tempo imponenti, il tutto sempre votato alla furia death metal senza compromessi. Su queste coordinate si muovono la maggior parte dei brani tra cui spicca “Just One Kill” grazie al mood muscoloso e cadenzato che lo caratterizza, tuttavia è nelle tracce come la title-track e la conclusiva “Queen of Lies” che i Nostri danno il meglio, amalgamando atmosfere epiche a melodie luciferine che ben si accompagnano con tempi medi poderosi e riff maggiormente variegati che strizzano l’occhio alla scuola death polacca, permettendo agli Aeon di imprimere un tocco maggiormente personale al loro sound. Nel complesso God Ends Here risulta essere un album riuscito ed efficace che non mancherà di regalare forti emozioni agli ascoltatori.
Pare ormai piuttosto chiaro come gli Aeon non vogliano minimamente discostarsi dalla propria comfort zone, il che non è per forza un difetto tuttavia un pizzico di personalità in più non guasterebbe. Ad ogni modo God Ends Here risulta essere un album solido e ben confezionato che non mancherà di regalare gioie agli appassionati di death metal classico ed iconoclasta.
(Metal Blade Records ,2021)
1. The Nihilist
2. Liar’s Den
3. Let It Burn
4. Opheus Indu Inferis
5. Church of Horror
6. Deny Them Eternity
7. Forsaker
8. Into the Void
9. God Ends Here
10. Severed
11. Just One Kill
12. Mephistopheles
13. Let the Torturing Begin
14. Despise the Cross
15. Overture: Magnum Reginae
16. Queen of Lies