Abbiamo scoperto The Larvarium di recente, con l’album di Maud the Moth che abbiamo anche recensito su queste pagine, ed è proprio lì, iscrivendoci alla mailing list dell’etichetta, che abbiamo scovato All Men Unto Me, la nuova e più recente incarnazione di Rylan Gleave, poliedrico artista scozzese finora cimentatosi con la musica classica contemporanea, e con alcune release da ascrivere in quell’ambito che chiamano “alt metal”. All Men Unto Me ha visto la luce nel 2023 con l’album di debutto In Chemical Transit; da allora sono passati solo due anni, ma musicalmente è passata un’eternità.
Rylan Gleave sta affrontando la transizione di genere, e questo suo secondo album ne sancisce la glorificazione e il trionfo, ma, al tempo stesso, reinterpreta e rivive un antico lutto, riprendendolo e ricontestualizzandolo, in una funzione che possiamo vedere come di apertura e di abbattimento del sistema patriarcale. Il tutto con una maestosa interpretazione vocale che si avvale di collaborazioni di primissimo piano, che aumentano il valore della sua composizione elevandone la portata qualitativa. Requiem è un album che possiamo anche leggere anche come un’aspra critica alla chiesa, e alle dinamiche di potere al suo interno, e che cerca di suturare tutte quelle ferite che stanno ancora sanguinando sotto i dolorosi colpi di un mondo patriarcale che non risparmia la diversità, anzi vi si accanisce. Il disco crea una catarsi fatta di dirompenti momenti di intensità assoluta, grazie ad un vigoroso caleidoscopio che mescola violoncello, organo da chiesa, e tutto quel mondo al limite con il doom metal d’avanguardia più sperimentale. Ricchissimo di spunti, ma anche di contenuti che sputano in faccia alla transfobia, Requiem è una stimolante riflessione che racconta il rapporto con la morte, attraverso tutta una serie di riferimenti alla Messa dei Defunti.
Rylan è al settimo anno di terapia ormonale, e la sua voce si sta adeguando, passando dal mezzosoprano al basso-baritono. Cambiamento che permette una performance di spessore che porta l’album ad un livello eccelso, senza dubbio al di sopra della media rispetto a tutte le uscite più recenti del genere, grazie al fatto di risultare sia lirico che devastante.
(The Larvarium, 2025)
1. Introit
2. Sanctus
3. Kyrie Eleison
4. Pie Jesu
5. Sequentia
6. Agnus Dei
7. Lux Æterna
8. In Paradisum