Ci si chiedeva, in effetti, se gli Ananda Mida fossero al lavoro su qualche nuova release discografica ed ecco arrivare un bel fulmine a ciel sereno, ovvero il nuovissimo EP chiamato Karnak. Questo dischetto, contenente tre tracce registrate live nelle estati a cavallo tra il 2018 ed il 2019, è una sorta di riconferma di quanto il quintetto veneto sia desideroso di valorizzare i primi due album ma soprattutto di dimostrare che la sede dal vivo è terreno fertile per creare piccole magie che magari in studio non sarebbero così valorizzate. Il combo nostrano (che vede anche il batterista Massimo Recchia ed il chitarrista Matteo ”Pablo” Scolaro, entrambi della Go Down Records) decide di puntare su dei brani in versione decisamente psichedelica lasciando momentaneamente da parte la componente più diretta e garage/stoner rock, anche se comunque emerge in qualche piccolo anfratto.
Si aprono le danze con la versione strumentale di “Anulios”, brano che appare nel primo disco Anodnatius. Questa riproposizione in chiave live appare forse più riuscita in primis perché è vestita in maniera differente con una venatura sperimentale più accentuata e la voce assente che permettono di concentrarsi meglio suille raffinatezze strumentali. Le fiammanti chitarre di Alessandro e Pablo spaziano fra ruvidi riff (ma sempre caldi e passionali) e tocchi di classe senza avvertire mai sensazioni rétro, mentre la sezione ritmica offre accelerate e cambi di tempo senza mai annoiare. Le sferzate oscuro/psichedeliche lasciano poi spazio ad una jam session chiamata “Jam with Mario” dove Pablo si mette da parte e lascia che l’eccellente ospite Mario Lalli (Yawning Man, Fatso Jetson e definito il padre del desert rock) si lanci in una traccia a base di improvvisazione, una vera lezione di musica. Un brano dalle molte sfaccettature fra groove impenetrabile e momenti acidi di blues/jazz dal fortissimo tocco personale. Chiude l’opera la stupenda “The Pilot” presente nel secondo album Cathodnatius, che si presenta molto più dinamica ed elettrizzante con una forza espressiva notevole ed una voglia di jammare decisamente palpabile, avvalendosi di un totale valore aggiunto come Conny Ochs alla voce che si amalgama benissimo ai trip sonori dei suoi compagni di viaggio.
Karnak è un antipasto per il prossimo album che si intitolerà Reconciler e sarà l’ultimo tassello della trilogia iniziata con Anodnatius. Opera di qualità, forse non indispensabile, eppure ci sentiamo comunque di consigliarla per capire quanto sia necessario supportare la musica indipendente e l’underground, lasciato fin troppo da parte!
(Go Down Records, 2021)
1. Anulios (instrumental)
2. Jam With Mario (feat. Mario Lalli)
3. The Pilot (live)