Secondo il folklore giapponese i Kodama sono degli spiriti che risiedono negli alberi. Il regista Hayao Miyazaki ha omaggiato questi esseri mitologici nel suo lavoro più maturo: Mononoke Hime. I francesi Anathème nel brano di apertura del loro disco citano il rumore assordante che viene provocato dai Kodama sugli alberi nel capolavoro del maestro giapponese.
“Ruine” ci traghetta in atmosfere eteree nelle quali non ci sono percussioni e tutto è lontano ed effimero. La successiva “AgCat/V0” fa delle dinamiche il suo punto di forza, con un basso potente e distorto e ritmiche possenti. Umori sognanti si dipanano nel corso del disco, che rielabora il lato più luminoso del post rock. Le chitarre, limpide e cariche di delay, ricamano arpeggi che prendono il meglio dagli Explosion In The Sky cercando di infondere ai brani una propria identità. Cosa riuscita con maggiore evidenza nella bellissima “Braisers”, nella quale fanno capolino cori davvero struggenti. La scrittura dei brani è matura e la ricerca dei suoni è davvero maniacale: ogni singola nota, ogni accento è al suo posto.
(Autoproduzione, 2014)
1. Ruine2. AgCat/V03. Baisers de Glasgow4. Ohka5. U govna!