Provate per un attimo a immaginare un incrocio tra il death metal degli Immolation, l’imponenza dei Neurosis e la voglia di osare dei Godflesh: c’è forse qualcosa di meglio al mondo? Se siete finiti qui, anche per voi la risposta è no. Per chi volesse, potete trovare questa ricetta così intrigante nei nostrani Aphotic, e in particolare nel loro primo lavoro Abyssgazer. Forse vi ingolosirà ancora di più sapere che dietro il lavoro dei Nostri ci sono le sapienti mani di Greg Chandler degli Esoteric al mixaggio e la produzione di Colin Marston dei Gorguts.
Per essere un album d’esordio, Abyssgazer non ha niente da invidiare in termini di creatività ad uscite death metal molto più blasonate e che hanno avuto, giustamente, la dovuta esposizione. Con la differenza che qui si può trovare davvero di tutto; gli Aphotic possono infatti sfoggiare una notevole gamma di influenze, che permettono alla band di sviscerare tutte le sfumature del nero e di creare liberamente senza troppi pregiudizi. Il disco infatti può essere letto come la perfetta summa di tutte le esperienze pregresse della band (e non sono poche), avendo alle spalle progetti di tutto rispetto come Fuoco Fatuo, Blasphemer ed Ekpyrosis. Troviamo quindi sia pezzi più cadenzati e pachidermici, sia sfuriate più veloci come “Cosmivore”, intermezzi acustici (per esempio la bellissima “Endzeit II”) e, in generale, un sound molto atmosferico. Il tutto accompagnato da un growl molto basso e potente. La cover art, realizzata dall’artista cileno Rodrigo Pereira Salvatierra, è un ottimo biglietto da visita di quello che troveremo all’interno di Abyssgazer: un senso caustico e asfissiante a metà tra gli anatemi arcaici dei Nile e le complesse geometrie degli Ulcerate.
Il terzetto milanese ha dato prova di essere già abbastanza maturo e navigato, e di essere in grado di dipingere scenari davvero concreti e profondi. Insieme agli Assumption, gli Aphotic si possono dire alfieri italiani del panorama death/doom ormai internazionale, essendo entrambe delle compagini che non conoscono il concetto di paura e che sembrano molto convinte dei propri mezzi. Ci auguriamo il meglio per questi ragazzi, davvero.
(Sentient Ruin, Nuclear Winter Records, 2023)
1. Endzeit I
2. Spectral Degradation
3. Cosmivore
4. Deathward and Beyond
5. Endzeit II
6. Abyssgazer
7. Horizonless
8. Depths Call Depths
9. Endzeit III
10. Chasmous