Nel 2022 il tastierista e voce dei Winterfylleth Mark Deeks stupiva ed incantava con il suo debutto solista a firma Arð dal titolo Take Up My Bones. Il Nostro non si aspettava probabilmente il successo meritatamente guadagnato, che sicuramente però gli ha conferito maggiore forza e verve per portare avanti il suo progetto con una nuova uscita, questo Untouched by Fire. Siamo sempre in Northumbria, stavolta si parla del Re Oswald, sovrano dell’Anglia Orientale che nel 634 salì al potere dando di fatto origine ad un regno da lui stesso creato ed unificato. Rimane la stessa anche la regione sonora nella quale il buon Deeks decide di accompagnarci, ossia un doom metal melodico e dai toni monastici, eleganti e solenni, memore soprattutto dei Saturnus ma anche della scuola albionica di doom metal, Funeral, Tenhi ed Empyrium. Qualitativamente era difficile fare meglio del predecessore, eppure l’Artista si è superato confezionando qualcosa di ancor più potente, toccante ed efficace: merito forse dell’attività live che ha fornito al Nostro maggiore fiducia nei propri mezzi e una migliore coesione delle parti compositive.
Tra gli ospiti figura ancora Dan Capp (Wolcensmen) alle chitarre e voci di accompagnamento, al quale si uniscono Robina Huy al violoncello, Callum Cox (Atavist) alla batteria e Beverley Palin alle cornamuse, ma il merito della potenza del nuovo lavoro di Arð, inutile girarci intorno, è del mastermind Mark Deeks, anche se indubbiamente il tocco di Capp alle sei corde si fa fa notare soprattutto quando si parla di emotività e drammaticità. In questo senso non possiamo non segnalare “Name Bestowed”, “He Saw Nine Winters” e la conclusiva “Casket Of Dust”, tre momenti di assoluto pathos, solenni e in grado di trasportare l’ascoltatore tra le rovine dei castelli del Northumberland, o, nelle deserte spiagge spazzate da un vento selvaggio. Soprattutto le prime due canzoni citate sono dotate di un climax e di aperture melodiche commoventi nel loro essere così trascinanti e spontanee.
Il genere nel quale Arð si cimenta non è facile: si rischia con facilità di cadere nel citazionismo, o di creare qualcosa tutto fumo e niente arrosto. Eppure Deeks è riuscito a confermare e migliorare quanto di buono già fatto in precedenza, consegnando un lavoro meticoloso e preciso, curato sia nell’aspetto della produzione (ottima nel rendere giustizia agli aspetti monastici e sacrali della proposta del Nostro) che in quello della resa emotiva. Segno questo che la mente dietro al progetto ha un obiettivo ben chiaro, e che ha deciso di riversare in esso anima e cuore perché evidentemente crede davvero in ciò che propone. E dunque ben venga Untouched by Fire, così come saranno benvenute le future produzioni a firma Arð: se i toni si confermeranno tali l’olimpo del doom albionico avrà sicuramente guadagnato un nuovo riferimento.
(Prophecy Productions, 2024)
1. Cursed To Nothing But Patience
2. Name Bestowed
3. Hefenfelth
4. He Saw Nine Winters
5. Beset By Weapons
6. Casket Of Dust