I, Voihanger è ormai un pilastro dell’underground estremo ed atmosferico, direi ci sta abituando bene sotto molti aspetti. Ars Magna Umbrae, one-man band dalla Polonia è una delle tante stelle che brillano di luce nera, con il suo black metal di matrice Deathspell Omega, ma non è solo per questo che vale la pena buttarci un orecchio.
È già da un po’ di tempo che si osserva una notevole crescita di questo tipo di approccio al metal estremo, il rifiutare la struttura classica, i canoni del genere (qualunque esso sia). Questo disco certo non arriva a livelli di complessità di un ipotetico Scar Sighted di Leviathan e cerca di mantenersi su un piano ancora abbastanza fruibile per i più. Tutto quanto qua dentro ha un tono molto più sottile e raffinato rispetto a band come Deathspell Omega o Dodecahedron, sia per quanto riguarda i suoni (molto più compressi) che per la composizione. In questo Throne Betwee Worlds troviamo in sostanza molta melodia, molto poco diretta senza dubbio, si tratta pur sempre di roba abbastanza dissonante, ma brani come “Beyond the Stellar Gates” e “Throne Between Worlds”, sono contenitori di belle melodie dal tono epicheggiante e malinconico. È particolare il fatto che non si avverta nessun genere di aggressività o cattiveria ascoltando questo lavoro, ma più che altro una specie di racconto fatto di tragedia e musica. Per farla breve: quasi niente blast beat. E questo non è un problema, forse è proprio la cosa che valorizza questo disco. Molto bello il guitar work, basato su soluzioni melodiche e fraseggi sulle note alte più che su riff alla solita maniera, e anche gli arpeggi distorti donano quel qualcosa che sa di buon vecchio black metal ma anche di qualcosa di nettamente più rilassante.
Certo questo non è un disco incredibile, ma è di certo qualcosa che sa farsi rispettare per la sua peculiarità, per la sua atmosfera curata e per la sua sperimentazione a tratti anche abbastanza spiccata. Ultimo dettaglio ma non per importanza: la cover art è qualcosa di incredibilmente bello, un’opera incredibile di un artista come Dhomth, capace di raffigurare corpi femminili come nessuno fa.
(I, Voidhanger Records, 2021)
1.Into Waters of the Underworld
2.Consecrating the Shrine of Undoing
3.Beyond the Stellar Gates
4.Treader on the Dreamless Path
5.Throne Between Worlds
6.Metempsychosis (Transmigration of the Soul)