Gli Asarhaddon sono un duo tedesco autore di un buon black metal atmosferico, non particolarmente originale a dire il vero ma comunque interessante se si è fan del genere. Al secondo EP dopo il full Reysa, il presente Thurofreminga vede i Nostri destreggiarsi in partiture ora rapide e aggressive memori di certi Harakiri for the Sky, ora più malinconiche e pulviscolari che ricordano certe cose fatte in ambito Cascadian (pensiamo agli Alda) o, per restare in Europa, i King Apathy. Molta è la propensione per la melodia, e anche quando le ritmiche si fanno più serrate gli Asarhaddon riescono sempre a non far perdere il filo del discorso all’ascoltatore, che di fatto viene preso per mano e trasportato in un viaggio dai connotati decadenti e mesti.
Due sono i pezzi che la band propone in questo EP, per una durata totale di quasi 25 minuti. La corposa lunghezza di ogni brano permette al gruppo di sviluppare pienamente le proprie trame: in “Kummer” sono maggiori le influenze derivanti dalle due band europee citate qualche paragrafo più sopra, con una struttura che alterna ciclicamente parentesi feroci a momenti più pacati. Più tendente al brumoso invece “Altes Herz”, un pezzo boschivo, in larga misura adagiato su arpeggi dal sapore post-rock che poi deflagrano nella seconda metà, salvo poi ripetersi sul finale del brano.
Una buona prova quella degli Asarhaddon: Thurofreminga è un piacevole EP perfetto per le stagioni più fredde e nebbiose, a suo modo cullante e marcatamente malinconico, con alla base una valida dose di melodia che può renderlo appetibile anche a palati meno avvezzi alle asprezze del black metal. Nulla di innovativo certo, ma indubbiamente l’operato del duo non può che essere da noi giudicato positivamente.
(Vendetta Records, 2022)
1. Kummer
2. Altes Herz