Originari del North Carolina gli ASG sono al loro quarto album in studio, il primo per la Relapse. La loro proposta è un hard rock con virate stoner dove la voce ha un ruolo dominante e pone particolare attenzione alle melodie. La traccia che dà nome all’album è una buona summa dello stesso: propone un solido riff di chitarra e una parte vocale molto presente ma azzecatissima nei suoi toni alti che ricordano molto da vicino il Perry Farrell più ispirato, l’incedere tipico del genere viene spezzato da parti melodiche che ti entrano in testa al primo ascolto e che difficilmente annoiano. Non mancano pezzi più tirati come “Day’s Work” e “Castlestorm” che virano pesantemente su territori sludge con una ritmica più cadenzata e nel caso della seconda traccia parti scream che sanno far male. La varietà continua a palesarsi in brani come “Blues for Bama” dove i nostri ribaltano nuovamente le carte in gioco proponendo una ballata elettrica di buona fattura. Nell’insieme colpisce la fruibilità dell’album che si fa sentire senza troppi momenti di stanca e che porta in un panorama saturo come quello dello stoner/sludge non certo innovazioni ma sicuramente un song writing fresco. Una nota di merito anche alla cover art creata dagli italiani Malleus. Un motivo in più per provare Blood Drive.
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