I marchigiani Atom Made Earth, dopo un paio di cambi alla line-up avvenuti l’anno scorso, si ripresentano a tre anni di distanza da Morning Glory con un full length, Severance, uscito a novembre ed autoprodotto.
Otto tracce in cui in cui il quartetto d’Ancona sviluppa personalmente tutto il proprio background per dar vita ad un lavoro appassionato e dalle combinazioni stilistiche curiose ed efficaci. Ad anticipare l’album vengono scelti un paio di singoli: l’opener “First of a Second Split” e “From Earth with Hurt”. La prima ci offre senza mezzi termini le coordinate verso cui ci condurranno gli Atom Made Earth. Vale a dire tanta psichedelia e tanto prog, quelli classici e paradigmatici, ma anche una vena space e suggestive visioni alla Morricone a far da sfondo. Le melodia sono sognanti ma virili, i riff aperti, un incedere inesorabile fatto di tremolii e tempistiche azzeccate. Sempre eleganti e raffinati, seppur con la stessa patina vintage, polverosa ed affascinante, derivante dalle più classiche delle influenze, in “From Earth with Hurt” spicca la presenza di un delicato post-rock. Sono più o meno questi gli ingredienti di Severance a cui si aggiunge l’ambient drone della conclusiva title track e qualche tono shoegaze qua e là. Tra i momenti migliori bisogna certamente annoverare almeno “In the Glow” con dei picchi vertiginosi di chitarra con cui si vola e la stupenda “Youth” che a sorpresa sembra a tratti una cosa partorita dai Faith no More con questa voce che sale, intima, quasi si trattasse di un lamento notturno alla vita, di leopardiana memoria
Senza grossi clamori ed in punta di piedi gli Atom Made Earth ci regalano un lavoro genuino, sentitissimo, dalla scrittura complicata e ricercata che riesce ad avvolgerci in ogni suo cambio umorale. Se seguite certo rock e avete a cuore la musica italiana dategli pure una chance.
(Autoprodotto, 2019)
01. First of a Second Split
02. Childhood Song
03. Youth
04. From Earth with Hurt
05. Native
06. El Roi
07. In the Glow
08. Severance