Molto spesso, se pensiamo alle band europee di metal estremo, il pensiero vola sempre verso i lidi della Scandinavia o quanto meno della Germania, ma anche Paesi a noi più vicini regalano a volte realtà interessanti, soprattutto se parliamo della zona subito al di là delle Alpi. La Svizzera, con i seminali Celtic Frost/Hellammer/Triptykon, i sempiterni Samael e gli innovatori Coroner, e l’Austria, con i mostri sacri Abigor, il black/death dei Belphegor e l’epicità nera dei Summoning, sono nazioni che hanno sempre offerto freschezza alla scena europea e mondiale, e proprio dall’Austria provengono gli Aussichtslos, qui al loro debutto discografico con Völlig Aussichtslos, pubblicato il 21 marzo dalla prolifica label tedesca Purity Through Fire (già etichetta di Downcross, Goats Of Doom, Minenwerfer, Sarkrista e molti altri) in formato digipack CD.
Questa nuova entità black metal austriaca si è formata nel 2014 per volere di Norsk (cantante e chitarrista) e Garst (chitarrista e bassista), avvalendosi all’inizio di una batteria computerizzata; nel 2020, finalmente, riescono a reclutare un batterista in carne ed ossa, nella figura di Rest, e portano così a termine il proprio lavoro di composizione dell’album in questione.
Il loro moniker in tedesco significa “desolato, futile, rassegnato” e da questo capiamo subito quale direzione può avere la loro proposta; il loro è un black metal cupo e duro dai tratti disperati, quasi al limite della depressione, infarcito di riff melodici (in alcuni tratti quasi rock-oriented) e intrecci di chitarre veramente interessanti, dal sound grezzo e minimale ma sempre orecchiabile ed un incedere paradossalmente epico e maestoso; l’angoscia musicale, tetra e insanguinata, si riflette anche nei testi, che parlano della guerra combattuta negli anfratti più oscuri della nostra mente, uno scontro fratricida con i propri demoni, troppo deboli per vincere e troppo forti per arrendersi. Paragonandoli ad altre band, gli Aussichtslos ricordano i primi Watain, col loro sound aggressivo, ma anche band del black metal tedesco come Luror, Wolfsmond e Hellfucked, così come il black metal finnico tipo Satanic Warmaster (periodo post-Strength & Honour).
I sei brani che compongono i 45 minuti di Völlig Aussichtslos procedono lisci, evocativi, ammantati di malinconia, tra mid-tempo, rallentamenti e grezzi cambi repentini di ritmo (a volte possono sembrare quasi approssimativi), che rendono le composizioni originali e non un blocco unico scontato e senza mordente; degna di menzione la voce di Norsk, truce, acida e maligna al punto giusto, evocante ad uno ad uno tutti gli aspetti negativi dell’animo umano (basta sentire il rantolo di sofferenza all’inizio di “Grausick” e le urla disperate all’interno dello stesso brano); un grande lavoro viene svolto dalle due chitarre, che si intrecciano ed offrono sempre riff interessanti, che non faticano a rimanere memorizzati al primo ascolto, a volte mostrando il loro lato più soft (il riff iniziale di “Des Sommers Tod” è di matrice heavy metal, nel senso più classico del termine); discreta la prestazione dietro le pelli di Rest, anche se credo incida il pochissimo tempo di militanza nella band, che si limita ad accompagnare le trame delle chitarre, seppure in maniera egregia.
Alzate al cielo le vostre spade, preparatevi a combattere la guerra con i vostri demoni e fatelo ascoltando gli Aussichtslos.
(Purity Through Fire, 2021)
1. Vom Dämon
2. Lebenslaub
3. Grausick
4. Des Sommers Tod
5. Nächstenhass
6. Gefallen