Bailey Miller è un’Artista a 360 gradi. Americana, di Cincinnati, la Nostra non è solo una fine musicista ma anche fotografa, designer e impegnata in varie arti visuali. love is a dying è il suo ultimo parto musicale, undici pezzi che si muovono in maniera setosa e placida in territori al confine tra il folk cantautorale, lo slow-core e l’ambient, con piccole spruzzate di elettronica. Il suo lavoro è assai minimale, nudo e spontaneo, probabile diretta conseguenza del fatto che le canzoni sono nella quasi totalità dei casi registrate in presa diretta e al primo tentativo: allo stesso tempo semi e fiori sbocciati, come afferma la cantante.
Da un punto di vista delle atmosfere i toni sono crepuscolari, tendenti al freddo salvo alcuni casi: “glacier” e “cul-de-sac” paiono unire il mood apocalittico, dimesso e malinconico di Gustavo Santaolalla con Cinder Well o i Daughter di If You Leave, mentre con “ink” fanno la loro comparsa corposi inserti elettronici dal sapore onirico e decisamente turbolento, che contrastano nettamente con gli scenari tranquilli, bucolici, essenzialmente “country” di “needs” e “goldfinch”, due canzoni che, se chiudiamo gli occhi, ci trasportano immediatamente su di un terrazzo la sera di estate, con una leggera brezza che raffresca l’aria e la natura, tutto intorno, che placidamente continua i suoi ritmi vitali. Come delle diapositive seppiate e sfocate, love is a dying sa colpire anche per piccoli e vaghi dettagli, abbozzi di canzone “à la Max Richter di 24 Postcards in Full Colour”, piccole schegge che ci fanno intuire qualcosa che di fatto non si è realizzato ma che è rimasto lì, in bozza. La qualità dei pezzi presenti è purtroppo un po’ altalenante, con alcune canzoni (alcune anche molto brevi) che tendono a ripetere le sonorità e le atmosfere già percorse in precedenza o, per colpa della loro natura così abbozzata, suonano un po’ inconcludenti. Almeno la metà dei brani (forse anche di più) sono però validi, e assai sufficienti a definire l’opera della Miller, che tutto sommato è più che buona, anche se non particolarmente originale.
love is a dying è un buon disco, sperimentale forse, un “non finito” michelangiolesco che potrebbe far storcere il naso a molti. Le atmosfere dimesse, malinconiche e a lume di candela che Bailey Miller tratteggia con i suoi undici brani sono senza dubbio affascinanti, ma guardandosi un po’ intorno è di sicuro possibile trovare qualcosa di più definito e a fuoco. Ma ciò non mette in discussione le capacità di questa Artista, che sicuramente vi consigliamo di tener d’occhio.
(Whited Sepulchre Records, 2023)
1. glacier
2. needs
3. cul-de-sac
4. ink
5. goldfinch
6. admirer
7. hunger
8. mirror
9. I am trying
10. still
11. love is a dying