Ispirati per il nome ad un vecchio film francese, i Baron Fantôme si presentano al mondo e ci consegnano il loro debutto La Nuit Fantastique. Sebbene il duo affondi le sue origini musicali nel metal estremo, in questa veste decide di abbandonare le sonorità più pesanti e di concentrarsi su scenari più legati al post-punk e al gothic rock, e quindi di puntare maggiormente sulle atmosfere decadenti.
La Nuit Fantastique, come si può facilmente intendere dal nome e dalle intenzioni del duo di Grenoble, è una vera e propria raccolta di poemi notturni, neri e malinconici. Stregati e fedeli alle sonorità di Joy Division, Soft Moon e Bauhaus, i Baron Fantôme si lasciano andare a danze più cadenzate (si veda “Bat-Love”) o pezzi più squadrati come “Journal Du Voler”, attingendo sapientemente alla lezione ottantiana dei gruppi prima citati. Forse addirittura un po’ troppo sapientemente, in quanto la proposta sembrerebbe essere ancora un po’ troppo debitrice di questi mostri sacri appena citati. Tutto La Nuit Fantastique si basa infatti su sezioni ritmiche molto penetranti e una voce profonda e baritonale, sicuramente segni distintivi di tutta quella scena fiorita nell’Inghilterra degli anni ’80. Ci sono altresì dei pezzi davvero molto interessanti, come la strumentale “Thanatoxine” o la strisciante “À Rebours”, che meritano sicuramente un ascolto.
I Baron Fantôme probabilmente non sono ancora pronti a dire la loro portando avanti una proposta personale e distintiva, ma non ci sentiamo di fargliene una colpa. In un mondo dove ormai oscuro e misterioso sono ormai sinonimi di musica pesante, fa piacere vedere come ci siano persone legate alla suddetta scena che riescono a distaccarsene un attimo per condensare queste sensazioni in un’altra forma. Se sono rose fioriranno, nel frattempo godetevi questo tuffo nel passato.
(Throatruiner Records, 2022)
1. Le Corbeau
2. Bat-Love
3. Journal Du Voleur
4. Thanatoxine
5. Les Statues Meurent Aussi
6. À Rebours
7. La Mort Gronde
8. Vallonia-Des-Eaux