Il nome dietro al nascente progetto Bekor Qilish è quello di Andrea Bruzzone, polistrumentista italiano decisamente talentuoso e unica mente creativa dietro al disco d’esordio Throes Of Death From The Dreamed Nihilism. In realtà dire “unica” non è correttissimo, in quanto il disco può vantare collaborazioni illustri con dei veri maestri del metal estremo, Colin Marston (Krallice), Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction), Romain Goulon (Sadist, Necrophagist) e Eugene Ryabchenko (Fleshgod Apocalypse).
Throes Of Death From The Dreamed Nihilism è un album che sta nell’origine di un ipotetico piano cartesiano definito da tre assi molto forti: il technical death, l’avant-garde e il progressive. Questa sua versatilità gli conferisce un baricentro molto particolare, e lo rende allo stesso tempo inclassificabile e potente. La qualità tecnica profusa da Andrea e dai musicisti che hanno collaborato alla realizzazione del disco viene fuori benissimo senza mai annoiare, in quanto trattasi di quella tecnica sviluppata al servizio della brutalità e dell’impatto sonoro. E diciamo che l’esperimento è venuto veramente bene. Le trame si sviluppano in maniera tentacolare e poliedrica (come per esempio nell’opener “Cryptic Hatred”), basando la loro struttura sul dialogo tra riff e tappeti tastieristici molto azzeccati, ricordando un ibrido tra Ishahn e i Cynic. Canzoni come “Verminous Barrier” o “Ocean of Malice” per esempio, non possono lasciare indifferente un ascoltatore di metal estremo che vuole sentire coraggio nelle composizioni, libertà di espressione e volontà di andare oltre. Lasciatevi quindi avvolgere dalle ritmiche squadratissime, dalle visioni e dalle atmosfere create da Throes Of Death From The Dreamed Nihilism, magari cercando di estrapolarle anche dalla bellissima copertina ad opera di Strx (artista che sicuramente merita più un’occhiata).
È proprio il caso di dirlo: l’esordio di Bekor Qilish è un disco magnifico, potente e coraggioso. Lasciandosi alle spalle tutte le possibili etichette che si possono appiccicare alla sua musica, Andrea Bruzzone è riuscito a confezionare un disco estremo in cui emergono tutte le potenzialità del progetto in maniera chiara e decisa. Avendo richiamato a sé tutti questi talenti e queste idee, non possiamo non pensare che il futuro sia roseo per il polistrumentista italiano, e che dovrebbe decisamente continuare a dar da mangiare alla sua camaleontica e tentacolare creatura, maturando sempre di più e continuando a varcare confini.
(I, Voidhanger Records, 2022)
1. Cryptic Hatred
2. Self-Destructed Destruction
3. Verminous Barrier
4. Ocean Of Malice
5. Total Infection
6. Wretched Dawn