Beth Gibbons non ha assolutamente bisogno di presentazioni su questo spazio virtuale. E se tra voi qualcuno si aspetta qualcosa di vagamente reminiscente dei sapori trip-hop dei Portishead, beh, si sbaglia di grosso: Lives Outgrown è un album perlopiù acustico, colmo di orchestrazioni di fiati, violini, ritmi tribali minimalisti e che si approccia a un certo tipo di folk contaminato da una marea di strumenti inconsueti come, harmonium, tubi, marimbe e tanti altri. Il tutto fornisce un contesto fatato e silvano su cui l’espressività della cantante inglese si adagia e spazia in tutta la sua esperienza, libera di dar sfoggio di tutta la sua teatralità a volte drammatica, a volte soffice come un sogno.
Le dieci tracce di Lives Outgrown sono fuori dal tempo e culmine di un lungo percorso di sperimentazioni nel quale Gibbons ha avuto tempo di maturare una proposta musicale adatta a veicolare temi quali quello del tempo che passa inesorabilmente (“Burden Of Life”, “Tell Me Who Are You Today”), dell’inevitabile degradazione di alcuni rapporti umani (“Whispering Love”), dei sogni infranti (“For Sale”, “Rewind”), delle perdite di persone care e dell’irrimediabile cambiamento della propria sessualità, considerando il devastante periodo di trasformazioni che rappresenta la menopausa per una donna (“Oceans”). Un disco esistenziale in cui il destino dell’umanità appare incerto (“Floating On A Moment”), al contempo spogliato e rivestito di ogni centralità e quindi dal sapore prettamente crepuscolare, se non autunnale. Un declino soltanto a tratti illuminato da fiochi bagliori luminosi e luci che rappresentano un ultimo faro d’attenzione su un palco in cui il sipario è in procinto di chiudersi (“Lost Changes”) spesso sotto il suono di fragori tribali e danze apocalittiche (“Beyond The Sun”).
Lives Outgrown è un lavoro che accomuna la cantautrice inglese a mostri sacri del folk crepuscolare come Leonard Cohen o Johnny Cash e che può essere facilmente apprezzato tra qualche mese, non appena la ciclicità delle stagioni ci ricorda che ciò che fiorisce è destinato inevitabilmente a appassire. Una colonna sonora che sancisce la pacifica rassegnazione dell’animo umano verso ciò che è una nuova, forse l’ultima, fase dell’esistenza.
(Domino Recording Company, 2024)
1. Tell Me Who You Are Today
2. Floating On A Moment
3. Burden Of Life
4. Lost Changes
5. Rewind
6. Reaching Out
7. Oceans
8. For Sale
9. Beyond The Sun
10. Whispering Love