Chiunque segua le pagine di GOTR da qualche tempo saprà che i Blood Red Throne sono una presenza piuttosto ricorrente: questa infatti è la terza recensione in pochi anni per il gruppo norvegese, noto per una discreta prolificità ma anche per il buon livello qualitativo delle proprie releases che non mancano mai di risultare curate ed ispirate.
Union of Flesh and Machine è un disco il cui nome e artwork riporteranno immediatamente alla mente i film della saga Terminator: il concept del disco infatti è incentrato sulla fusione uomo/macchina e sulla mentalità malata ed autodistruttiva dell’umanità stessa. Il sound dell’ultima fatica targata Blood Red Throne è corposo ma soprattutto genuino: pur godendo di una buona produzione risalta l’essenzialità e l’approccio old school, un aspetto da sempre molto caro ai Nostri. “Revocation of Humankind” è un brano tipicamente death di vecchia scuola, strutturato su maestosi tempi medi, riff monolitici e una squisita alternanza vocale tra scream e growling. “Patriotic Hatred” apre con un breve dialogo narrato sul quale poi si insinuano alcuni arpeggi chitarristici per poi esplodere nella sua potenza tra blast-beats e riff quadrati. “Martyrized” punta su velocità più incalzanti mettendo in risalto adrenalinici up-tempo ed un azzeccato guitar-solo; degna di nota la doppietta posta nella parte finale dell’album, composta da “Primal Recoil”,
squisitamente ispirata ai vecchi fasti dei primi Morbid Angel e Vomitory, che colpisce per semplicità ed efficacia, e la cover dei Judas Priest “Leather Rebel”, rivisitata in modo da risultare fedele mal al tempo stesso rinnovata in veste death metal; si tratta di un che delizierà l’ascoltatore grazie a melodie ficcanti e riff più leggeri, quasi paragonabili a quelli degli Amon Amarth.
Indubbiamente soddisfatti, ci troviamo d’innanzi all’ennesima buona prova del combo norvegese. I Blood Red Throne sono onesti mestieranti in grado di proporre un death metal di stampo old-school allo stesso tempo rivitalizzato con trame contemporanee. Pur avendo perso per strada un paio di storici musicisti della scena estrema, i ragazzi di Kristiansand risultano inarrestabili.
(Candlelight Records, 2016)
1. Revocation of Humankind
2. Proselyte Virus
3. Patriotic Hatred
4. Homicidal Ecstacy
5. Martyrized
6. Union of Flesh and Machine
7. Legacy of Greed
8. Exposed Mutation
9. Primal Recoil
10. Leather Rebel (Judas Priest cover)
11. Mary Whispers of Death7.5