Secondo album per il quartetto francese. Registrato in un ex edificio religioso nel centro di Tolosa, combinando processi analogici e strumentazione orchestrale, l’album può anche fregiarsi del fatto di vantare il suono unico dell’organo a canne ancora presente nella chiesa in disuso in cui è stato allestito l’improvvisato studio di registrazione. E con un preludio del genere, è facile iniziare a parlarne descrivendolo come un disco che riesce realmente a portarci in uno spazio atemporale dove le sollecitazioni sonore si rincorrono in un caos organizzatissimo che sembra quasi toglierci il respiro, grazie anche a un piglio letteralmente apocalittico, da armageddon imminente.
The Age Of Ephemerality è un album estremamente interessante che affascina per il suo riuscire ad essere abrasivo ed intransigente, ma senza scordare momenti intimisti che riescono a condensare una pluralità di emozioni tra loro contrastanti, in un contesto multistratificato in cui le sonorità si sommano e si sovrappongono mantenendo però ben delineate e inalterate le rispettive origini e il rispettivo potenziale, che ne esce aumentato. Sicuramente meno fluido e accessibile rispetto al precedente, l’album riesce a entrarti sottopelle come un organismo che cerca di appropriarsi del tuo corpo, e che pare non volersene andare mai più. Concettualmente ispirato dall’idea che si possa mettere in atto una resistenza al mondo degli algoritmi che ci sta schiavizzando, il disco è una feroce critica alla dipendenza tecnologica e al controllo delle masse tramite la penetrante invadenza dei media moderni.
L’album si muove in un assurdo connubio tra utopia e distopia, sancito da un approccio apocalittico, di reale avanguardia sonora. Un lavoro che semina macerie sul proprio cammino, grazie ad un incedere minaccioso e marziale, che in alcuni momenti sembra quasi inaccessibile per il suo carattere integralista, ma che poi, immediatamente, e inaspettatamente si apre lasciando entrare il cuore e l’emotività. Finiamo per essere trasportati in uno stato di trance che sfiora il misticismo, in cui le emozioni deflagrano, lasciando emergere un autentico trionfo di bellezza.
(Pelagic Records, 2025)
1. Ephemeral
2. Data
3. Progress / Regress
4. Technoslavery / Vandalism
5. The Intoxication Of Power