Solo un po’ di terra e un albero sopra è il primo LP dei torinesi Carmona Retusa, gruppo formatosi nel 2015 all’uscita da un concerto degli Zu, per Vollmer Industries, Brigante Records e Rodomonte Dischi. L’album è stato registrato e mixato presso il Vacuum Studio ed il Waiting Room a Bologna da Enrico Baraldi (bassista degli Ornaments), mentre l’artwork è a cura di Chiara Fucà. Il titolo del disco è un omaggio al fumettista Andrea Pazienza, il quale aveva detto al padre che se gli fosse successo qualcosa avrebbe voluto solamente un po’ di terra a San Severo e un albero sopra, frase con cui venne ricordato dalla madre durante la celebrazione funebre del figlio. La prima traccia, “Pazienza”, è una trasposizione musicale di una vignetta del già citato fumettista, la quale può ergersi a manifesto dell’essenza dell’intero album: aspra, pungente, sarcastica e demistificante.
A livello narrativo l’album segue due tracce. Da una parte raccoglie la tradizione post-hardcore con testi incisivi e soliloqui di memorie autoreferenziali, dall’altra si pone in una prospettiva di feroce critica nei confronti dei grandi sistemi: dall’individualismo e disfattismo post-moderno, alla frammentazione e perdita del sé.
A livello musicale, invece, il sound noise padroneggia i ventiquattro minuti di album, rendendolo inospitale e dall’ascolto non immediato. Distorsioni del basso, crash della batteria e una voce urlante costituiscono un muro di suono furente. Emerge, infatti, la necessità di farsi largo tra le sterpaglie per cogliere l’anima punk, cioè sovversiva – privando questo aggettivo della sua storicità –, che permea questo lavoro e la quale li inserisce in un filone battuto da band come Nerorgasmo, i Teatro Degli Orrori e i meno conosciuti Kompagni Di Merende; o dagli Scarabocchi di Maicol&Mirko a livello di filosofia mediatica.
Questa ultima, attraverso un sarcasmo urlato, si pone come obiettivo prendere consapevolezza di sé e della propria condizione nella società, demistificare le credenze su cui si fonda il senso comune e l’accettazione del dolore e dell’insanabilità delle scelte.
I Carmona Retusa hanno creato un prodotto artistico tagliente, il quale affronta tematiche esistenziali individuali e legate al vivere in società che scardinano e oltrepassano il mero panorama musicale.
La musicalità disturbante e le riflessioni arzigogolate nei contenuti, sebbene non nella forma, creano una parvenza di autoreferenzialità nella comunicazione con l’ascoltatore. Pare che si neghi, cioè, la possibilità di immedesimazione, il fare proprio l’ascolto. In ogni caso, ciò non vuole essere una critica, bensì un’osservazione.
(Vollmer Industries, Brigante Records, Rodomonte Dischi, 2018)
1. Pazienza
2. Risposta
3. Caos
4. Porte
5. Piangere
6. Carne
7. Scavato
8. Selenofilia
9. Rei