Possiamo tranquillamente annoverare i Carnifex, formazione statunitense attiva dal 2005, tra i “pesi massimi” del deathcore mondiale, nonché tra i principali fautori del filone blackened deathcore che li ha portati alla ribalta ed ha accresciuto la loro fama negli ultimi anni. Da sempre più vicini al DNA prettamente death/black metal rispetto a quello più classico deathcore, i ragazzi, capitanati da Scott Lewis, sono giunti al traguardo del settimo album da studio, pronti a far scapocciare senza sosta i propri fan.
La titletrack apre con rumori di battaglia, spari, soldati che marciano: insomma, un vero e proprio incipit guerresco che ben si sposa con il mood dell’album; ecco poi arrivare poderosi mid-tempo dal sapore black metal, subito seguiti da up-tempo feroci con raffiche di blast-beats a cavallo tra deathcore e death metal. Il primo brano del platter, dunque, si dimostra potente e maestoso, pronto a travolgere l’ascoltatore. “This Infernal Darkness” ci riporta invece su coordinate prettamente deathcore di matrice statunitense, senza comunque trascurare gli innesti symphonic black metal che hanno reso famosi i Carnifex. Risulta peraltro molto interessante il refrain melodico e ficcante che entrerà subito nella testa sin dai primi ascolti; giunti a “No Light Shall Save Us” faremo i conti con il primo brano estratto dal disco in fase promozionale, impreziosito dalla collaborazione tra i Nostri e la nuova vocalist in forze agli Arch Enemy ovvero Alissa White-Gluz. Si tratta di un brano oscuro e cadenzato, con breakdown sinfonici sui quali aleggia lo spettro dei primi Dimmu Borgir/Old Man’s Child. Viene inoltre mantenuto un incedere marziale, che conferisce al brano un taglio epico. Sul finale faremo i conti con la doppietta formata da “Hail Hellfire”, brano terremotante tipicamente deathcore “in face” tra riff serrati, drumming incalzante ed alcuni breakdown spacca-ossa, e la conclusiva “By Shadows Thine Held”, che si mantiene sempre su coordinate aggressive ed incalzanti. Il brano ai primi lavori dei Carnifex, rifuggendo le atmosfere sinfoniche che avevamo trovato nella prima sezione del lavoro, in favore di una studiata e chirurgica furia distruttiva.
Ormai i Carnifex ci hanno abituati ad album molto curati e carismatici, in grado di renderli subito riconoscibili nel nuovamente affollato panorama deathcore. Quest’ultimo World War X non è certo da meno, risultando un’opera piacevole, coinvolgente e ben realizzata: gli statunitensi sono dunque promossi senza riserve!
(Nuclear Blast Records, 2019)
1. World War X
2. Visions of the End
3. This Infernal Darkness
4. Eyes of the Executioner
5. No Light Shall Save Us
6. All Roads Lead to Hell
7. Brushed by the Wings of Demons
8. Hail Hellfire
9. By Shadows Thine Held