Where I Go When I Am Sleeping, uscito per Rise Records, segna il ritorno sulle scene, a due anni di distanza dall’esordio Love is not Enough, dei gallesi Casey.
La formula resta pressoché invariata: melodic hardcore scuola Pianos Become the Teeth o Being as an Ocean, per rendere l’idea. Dunque dal grande impatto emotivo ma molto vicino all’alternative rock più sfacciato e radiofonico e con qualche fugace incursione in trame post-rock, come nella titletrack strumentale. L’intro “Making Weight” parla chiaro su ciò che ci aspetterà all’ascolto. Una linea vocale melodica accompagnata da qualche nota peregrina, pochissime pennellate che rendono atmosfere sospese, stanche, uggiose e rarefatte, di irredimibile perdita. Talora i Casey salgono in cattedra e a una mollezza d’animo, a una sensibilità marcata in senso emo, quello più recente e frignante beninteso, e dai profumi brit, accostano qualche aspetto più hardcore, qualche sfuriata e un’ alternanza di timbri nella voce. Purtroppo a volte le melodie sono troppo pulite e radiofoniche ma non mancano nemmeno buoni momenti. La conclusiva “Wound” ad esempio è più piena e meno sussurrata, nonostante sia corredata da spoken words, credibilmente intensa di sicuro. O ancora “The Funeral”, che ha un buon piglio e cresce bene fino ad incazzarsi, o “Flowers by the Bed” alternative al punto da sentirci qualcosa di post-grunge.
Where I Go When I Am Sleeping è un lavoro figlio dei tempi che strizza l’occhio alle più recenti tendenze musicali, fatto bene e in grado di abbracciare, sì, una grossissima fetta di ascoltatori, eccezion fatta, immagino, per i kids più riottosi.
(Rise Records, 2018)
1. Making Weight
2. Wavering
3. Phosphenes
4. &
5. Fluorescents
6. Flowers By the Bed
7. Needlework
8. Morphine
9. Bruise
10. The Funeral
11. Where I Go When I Am Sleeping
12. Wound