I Cerebral Rot sono una band death metal nata a Seattle nel 2016 e nonostante la formazione piuttosto recente può già vantare due full length ed un EP all’attivo. Oggi tratteremo l’ultimo disco intitolato Excretion of Mortality. Stilisticamente parlando i Cerebral Rot si possono inquadrare pienamente nel filone dell’old school death metal, con un sound che pesca a piene mani da realtà statunitensi quali Exhumed ed Autopsy.
La title-track apre le danze con una parte strumentale caratterizzata da melodie creepy accompagnate da voci simil-ultraterrene, subito dopo sopraggiungerà un bordata di riff duri e crudi accompagnati da aperture melodiche che ricordano da vicino lo stile dei precedentemente citati Exhumed ed anche Impaled mentre le linee vocali ed il mood “macilento” con annesse parti lente portano subito alla mente gli Autopsy, “Spewing Purulence” è un brano monolitico in cui i mid-tempo fanno la parte del leone, il tutto impreziosito da alcuni assoli dal taglio marcatamente old school che non guastano mai. Sul finale faremo i conti con la doppietta formata da “Retching Innards” e “Crowning the Disgustulent (Breed of Repugnance)” che ci accoglieranno con un muro sonoro dalla forza devastante investendo l’ascoltatore con l’incedere di uno schiacciasassi unendo riff massicci, un drumming variegato e svariati passaggi melodici che i Nostri amano chiaramente inserire all’interno delle proprie composizioni, inoltre l’ultimo brano arriverà a toccare quasi gli 11 minuti di durata risultando essere quello più lungo ed articolato dell’intero platter.
Sicuramente i Cerebral Rot dimostrano di essere una band preparata ed animata da grande passione per il death metal, il loro sound piuttosto particolare ed atipico risulta essere sia il punto di forza che quello di debolezza di Excretion of Mortality in quanto nel suo essere puro e crudo risulta genuino e coinvolgente sotto certi punti di vista, ma anche un po’ scarno e con una qualità produttiva sotto la media sull’altra faccia della medaglia; in complesso si tratta di un album che piacerà agli amanti della vecchia scuola e delle sonorità care agli Autopsy, mentre farà fuggire a gambe levate chi predilige la tecnica esecutiva, i modernismi e le produzioni patinate.
(20 Buck Spin, 2021)
1. Excretion of Mortality
2. Vile Yolk of Contagion
3. Spewing Purulence
4. Bowels of Decrepitude
5. Drowned in Malodor
6. Retching Innards
7. Crowning the Disgustulent (Breed of Repugnance)