Qualche mese fa in occasione della nostra recensione per She Reaches Out To She Reaches Out To She di Chelsea Wolfe scrivevamo che “è sempre bello perdersi nelle trame oscure e negli abissi notturni della Nostra, ma si comincia a intravedere un po’ il fondo di una botte che si sta iniziando a raschiare”. Bene, con l’EP Unbound abbiamo dato una prima bella grattata al fondo del barile: cinque pezzi di folk acustico, cover di “Whispers In The Echo Chamber”, “Dusk”, “The Liminal” e “Place In The Sun”, più una riproposizione di “Cellar Door” degli Spiritbox, brani in cui la voce della Nostra duetta principalmente con un piano o con una chitarra, versioni scarne, intime e notturne di brani che, nella loro versione originale, avevano un’altra caratura.
Un lavoro molto breve, poco più di un quarto d’ora che scorre via senza scossoni, privato dalla verve trip-hop/gothic/simil-industrial che aveva caratterizzato il full precedente e che di fatto ne costituiva la principale forza: “Dusk” e “Place In The Sun” sono carine, l’emotività effettivamente si sente, ma è un’opera che di fatto non aggiunge assolutamente nulla alla discografia di Chelsea Wolfe. Abbiamo ormai capito che l’Artista è dotata di una gran voce, ma non c’era bisogno di questo EP per rimarcarlo, e anche la sua potenza espressiva più intimista era già ben nota senza la necessità di scarnificare dei pezzi ben congegnati rendendoli di fatto incolori.
Insomma, ne avevamo bisogno? Oggettivamente no.
(Loma Vista Recordings, 2024)
1. Whispers In The Echo Chamber (Unbound)
2. Dusk (Unbound)
3. The Liminal (Unbound)
4. Place In The Sun (Unbound)
5. Cellar Door (Spiritbox Cover)