I grinders americani Closet Witch sono attivi da appena una manciata di anni ma, vuoi per il carisma della singer Molli Piatetsky, che ha impresso indelebilmente il proprio marchio di fabbrica sulla loro produzione, vuoi per l’originalità e la qualità della proposta, vuoi per il profluvio di uscite discografiche che hanno disseminato nei loro sei anni di attività, sono diventati in breve tempo una band cult nel panorama DIY, pur essendo capaci di far impallidire ogni peso massimo e le varie uscite cariche di hype. La Moment of Collapse quest’anno, dopo che la Sassbologna Records aveva raccolto in una cassettina il materiale uscito tra il 2014 e il 2018, ha pubblicato finalmente l’intera discografia del quartetto dell’Iowa, includendo pure i cinque brani nuovissimi che fanno parte del recentissimo split con Neckbeard Deathcamp, Racetraitor ed Haggathorn uscito proprio in questi giorni sempre per la stessa label.
L’assurda carrellata di 44 brani inizia proprio dalla fine, dai cinque brani cioè presenti nello split, il risultato più aggiornato della loro produzione. Grindcore ottuso, tupatupa e sferragliate di grind misto a mathcore, saette velenosissime, sporche, convulse, tarantolate. Seguono tre tracce in versione demo tratte dell’omonimo flexi edito l’anno scorso e già introvabile, in cui figurano per la prima volta “Abstinence, But Not” e “The Squash Rotting”, presente poi in maniera compiuta nel già citato split. À rebours, si continua con tutto il loro primo e unico full length, omonimo, un culto. Un concentrato di grindcore, powerviolence, mathcore ed emoviolence. La voce di Molli è impressionante, tagliente e l’album non è un semplice frastuono senza capo né coda: la scrittura è maniacale, le linee vocali e le metriche sempre nuove e originali, che include momenti più complessi e strazianti come “Rule By Bacon” ed elementi maggiormente hardcore oriented – “Personal Machu Picchu” – per un estremismo senza fine votato all’estro e all’imprevedibilità. Brani come “Brother” o “It Doesn’t Feel Free” sono perle. La scaletta prosegue con il singolo “Cockburner” e tre brani tratti dalla compilation Fight Liar with Fire, finiti poi con qualche variante nell’omonimo. E ancora i tre brani dello split con gli Euth e i tre, che messi assieme non fanno nemmeno un minuto, dello split con i National Hero. Siamo ormai abbondantemente nella seconda parte del disco e a chiudere troviamo i due EP Black Salt ed Ergot usciti il primo in digitale, il secondo in cd e accorpati in un secondo momento insieme in una tapes limitata. Da segnalare in questo blocco le cover di “Territorial Pissing” dei Nirvana e di “Gimme Gimme Gimme” dei Black Flag. La discografia viene chiusa da quel demo del 2014 che costituisce in assoluto in loro primo vagito e che consta di due soli brani: “Great River Medical Center” e “Secane”, entrambi poi ripresi rispettivamente in Ergot e in Black Salt. Non manca praticamente nulla, se si esclude il set di cover dei Yeah Yeah Yeahs e la Daytrotter Session ma il perché della loro assenza è comprensibile, dacché si è voluto sviluppare un discorso che tenesse conto dei lavori in studio.
Complete Discography costituisce un validissimo lavoro filologico, impeccabile nella ricostruzione della storia musicale di una delle più fulgide e cazzute realtà underground d’oltreoceano, cresciuti a pane e DIY e rimasti fedeli alla loro attitudine hardcore. Un album che fa luce sulla loro frammentaria e introvabile produzione discografica e la mette a disposizione tutta insieme. Non in un cofanetto extralusso con gadget e cagate che con la musica niente hanno a che fare ma in un accessibilissimo cd. Solo applausi e ringraziamenti.
(Moment of Collapse Records, 2020)
01. A Happy Kettie
02. Ace of Cups
03. Abstinence, But Not
04. The Squash Rotting
05. Solar Lullaby
06. Arlington Cemetery (demo)
07. Abstinence, But Not (demo)
08. The Squash Rotting (demo)
09. Blood Orange
10. Moonstomp
11. Eyelids of Horus
12. Brother
13. It Doesn’t Feel Free
14. Rule By Bacon
15. Spell of Giddiness
16. Wind Whispers
17. Your Grace
18. Daylillies
19. Personal Machu Picchu
20. Great River Medical Center
21. Lost and Unidentified
22. Cockburner
23. It Doesn’t Feel Free
24. Daylillies
25. Rule By Bacon
26. Funeral Regrets
27. Civil Necessity
28. Nekhbet
29. Black Tongue
30. Bug Bites
31. Your Grace
32. Black Salt
33. Ode to Queen Doris
34. Once Upon a Time
35. Secane
36. Love, From
37. Territorial Pissing
38. Gret River Medical Center
39. Teen Rot
40. Once Desolate, Now Omega
41. Hospital Violence
42. Gimme Gimme Gimme
43. Great River Medical Center
44. Secane