Dopo cinque anni Corde Oblique torna a far sentire il proprio canto. Il progetto napoletano, che ruota intorno alla figura di Riccardo Prencipe, ci presenta Cries and Whispers, l’ottavo album del proprio percorso. Prencipe e la sua armata di musicisti guardano con orgoglio (e forse un pizzico di nostalgia) all’arte che da sempre caratterizza il Sud del nostro paese. E la storia della band parla chiaro, da sempre Corde Oblique percorre una strada che cerca di celebrare quel Meridione selvatico e talentuoso che una parte del paese ignora, e, purtroppo, spesso denigra.
Cries and Whispers, che esce per The Stone of Naples Records, celebra il ventennale della loro carriera. E lo fa con un (dichiarato) omaggio al celebre Sussurri e grida (1972) di Igmar Bergman. La stessa struttura del disco è modellata in richiamo alla pellicola. Abbiamo infatti una prima parte, “Cries”, più incline a un raffinato post-rock, e una seconda, “Whispers”, che invece abbraccia sonorità più affini al neofolk. Due approcci che mostrano le due facce di una stessa identità sonora, quella di una band che non ha limiti, e che nemmeno se ne pone, a quanto ci è dato ascoltare. Corde Oblique infatti riescono, in un continuo mutamento di immagini, colori, suoni e prospettive, ad annientare ogni forma di monotonia, omogeneità, piattezza, staticità e uniformità. Una scelta che, da un lato, guarda in maniera più diretta a quell’inquieto Mediterraneo di cui parlavamo in apertura, e che sublima l’approccio più etnico della band partenopea. E dall’altro sposa un approccio più rude, pur senza eccedere in ammiccamenti troppo metal.
Quello che colpisce della band è la capacità di destreggiarsi indipendentemente dal contesto in cui li si voglia collocare. Non ci sono problemi, a loro riesce praticamente tutto. Sono una realtà caleidoscopica, che guarda alla creatività come se si guardasse allo specchio, dandosi del tu, sposando la sperimentazione e la contaminazione in ogni loro forma.
(The Stones of Naples Records, 2025)
1. The Nightingale and the rose
2. Leaver
3. John Ruskin
4. The Father child
5. A step to lose the balance
6. Christmas Carol
7. Bruegel’s dance
8. Eleusa consumpta
9. Souvenirs d’un autre monde (Alcest)
10. Tango di Gaeta
11. Selfish Giant
12. Gnossienne no. 1 (Erik Satie)