Quello degli americani Daeva è un thrash metal che più che spezzarti le ossa cerca di avvelenarti il sangue, penetrandoti la pelle coi suoi riff ghiacciati e le sue vocals gracchianti. Il misfatto viene compiuto per mezzo del primo full length Through Sheer Will And Black Magic…, pubblicato da 20 Buck Spin, l’etichetta punto di riferimento univoco per thrash e death moderni.
Fin dalle prime note di “The Architect and the Monument” ci si rende conto di cosa si stia ascoltando: un blackened thrash senza compromessi, che salta dalle squadrature dei maestri tedeschi degli anni ottanta al black metal più raffinato alla Yellow Eyes, passando per (brevi) momenti di solenne eleganza che possono ricordare i Blood Incantation. C’è da dire che, nonostante la varietà dei suoni (tutti estremi per l’amor di Dio, i ragazzi sono dei veri oltranzisti) che popolano Through Sheer Will And Black Magic…, i pezzi dopo un po’ si ricordano l’un l’altro e il rischio è quello di non ritrovare nel lavoro alcun momento memorabile. Ciò non significa che l’album non sia godibile o che i nostri pecchino di originalità, ma che i Daeva non sono ancora abbastanza esperti da non cadere nel più vecchio tranello del thrash metal.
Innestandosi nel filone del blackened thrash con tanto spirito e potenza espressiva, i Daeva ridanno respiro a un sottogenere da tempo dimenticato dalle grandi etichette, non potendo che suscitare la gioia di chiunque lo apprezzi. La capacità tecnica dei ragazzi e la professionalità della produzione completano il quadro, rendendo Through Sheer Will And Black Magic… una release di tutto rispetto.
(20 Buck Spin, 2022)
1. Intro (Emanations)
2. The Architect and the Monument
3. Arena at Dis
4. Passion Under the Hammer
5. Loosen the Tongue of the Dead
6. Fragmenting in Ritual Splendor
7. Polluting the Sanctuary (Revolutions Against Faith)
8. Itch of the Bottle
9. Luciferian Return