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I Dark Buddha Rising provengono dalle lande desolate della Finlanda e il suono del loro ipnotico doom ne risente pesantemente. Dopo svariate uscite autoprodotte o rilasciate tramite etichette minori, i ragazzi si accasano presso le scuderie Neurot.
Il disco si divide in due lunghe tracce che si dipanano con incedere lento e sovversivo. La prima “E S O” rimanda ai compagni di etichetta Ufomammut, per la sua aurea di misticismo fatta di riff iterati allo sfinimento. La suite è un lungo rituale pagano, fatto di voci in lontananza che declamano versi inneggianti fusioni tra triangoli e serpenti intrecciati tra loro (!). Il tappeto sonoro convince soprattutto nei momenti più spiccatamente drone, nei quali il nuovo tastierista J. Saarivuori gioca un ruolo fondamentale. Ben più oscuro e doomy il brano “E X O”, che parte con accordi a vuoto per poi macinare riff sulfurei.
Pur non portando nulla di realmente nuovo, il lavoro è accattivante e malignamente genuino; ostico e ripetitivo, non è certo un ascolto consigliato a tutti. Per chi non ha paura di queste premesse, potrebbe essere un viaggio nelle foreste più buie della Scandinavia, dove nella notte si compiono rituali inimmaginabili.
(Neurot Record, 2015)1. E S O
2. E X O