I Darkened Nocturn Slaughtercult sono una black metal band tedesca formatasi nel 1997 a Dormagen, caratterizzati dal fatto di avere una frontwoman dietro al microfono, particolarità abbastanza rara quando si parla di metal estremo di un certo tipo. Fortunatamente non si tratta di una banale mossa commerciale per attirare l’attenzione, infatti Oneilar è una vera e propria valchiria capace di sfoderare uno screaming oscuro ed acido, degno della vecchia scuola norvegese più oltranzista. Mardom, il quinto disco in studio, mette da subito in evidenza il carattere dei Nostri, stiamo parlando di black metal di squisita fattura dove ferocia iconoclasta e fredde atmosfere nordiche si sposano alla perfezione dando vita ad un sound originale, variegato ma allo stesso tempo fedele ai principali stilemi del genere.
Si parte dunque con “Inception of Atemporal Transition” una intro cupa ed oscura che striscia pian piano facendosi largo nel cuore degli ascoltatori come i terrificanti orrori lovecraftiani, avanti poi con la titletrack “Mardom – Echo Zmory”, brano che assalta frontalmente in puro stile black di scuola svedese a là Dark Funeral inserendo sapientemente alcuni riff melodici spezzando così la pioggia di blast beat e massimizzando l’impatto sonoro. “T.O.W.D.A.T.H.A.B.T.E.” scatena up-tempo serrati, i quali dopo poco cederanno il passo a imponenti tempi medi, giunti alla metà del brano i Nostri virano su registri maggiormente epici ed evocativi mentre sul finale compariranno alcuni chorus infernali accompagnati da riff taglienti in stile Satyricon. Giunti a “Exaudi Domine” incontreremo un brano accattivante dotato di quella formula tipicamente adottata per massimizzare l’esecuzione live, tra rimiche serrate, riff granitici ed un refrain litanico di facile presa che ci troveremo in un batter d’occhio ad intonare assieme ad Oneilar; molto interessante anche la conclusiva “The Sphere” dove i Darkened Nocturn Slaughtercult mettono ulteriormente in risalto la loro grande capacità di inserire e mescolare piccoli elementi melodici all’interno di pattern oscuri e feroci, arrivando addirittura a scomodare paragoni con i primi Dissection. Inoltre lo screaming della nostra frontwoman si fa più acuto e lancinante facendoci percepire l’indole malvagia e straziante della canzone, il cui finale verrà poi affidato a tastiere epiche e stentore che andranno lentamente a spegnersi in un fade-out.
Mardom è indubbiamente un album ben riuscito, curato in tutti i suoi aspetti capace di far breccia anche nel cuore del blackster più scafato. I Darkened Nocturn Slaughtercult si confermano dunque un’ottima black metal band e meriterebbero un riscontro maggiore da parte della fanbase, attualmente ancora relegata ad un piccola fetta del pubblico metal europeo.
(War Anthem Records, 2019)
1. Inception of Atemporal Transition
2. Mardom – Echo Zmory
3. A Sweven Most Devout
4. T.O.W.D.A.T.H.A.B.T.E.
5. A Beseechment Twofold
6. Exaudi Domine
7. The Boundless Beast
8. Widma
9. Imperishable Soulless Gown
10. The Sphere
8.5