Nuova creatura del siracusano Enzo Pepi, già Twig Infection e The Pepiband, i Daydream esordiscono a fine marzo per Noja Recordings con un full length d’esordio omonimo. Ed è una stupenda boccata d’aria fresca.
Daydream è un lavoro che trasuda grazia, buone maniere, compostezza. Nessuna impetuosa epifania ma serenità e accettazione nel ripercorrere nostalgicamente una spensieratezza perduta, un tempo fuggito per sempre, questa è l’impressione che ho ricevuto. Ma lo spettro emotivo passato in rassegna non è monocorde e i Daydream, con eleganza, riescono ad essere sgranati nelle melodie leggere ed accennate da un’affascinante voce pencolante pur mantenendo delle ritmiche secche e precise. A volte mostrano una faccia più dura, come in “I Will Walk the Red Carpet” o nel muscoloso intermezzo strumentale “Plug” mentre per il resto si assestano su uno shoegaze piano e sobrio, con un tocco di brit, che non disdegna di addentrarsi nell’alternative (“The Stone is Radiant”), nel math rock, nel grunge (I Don’t Really Have to Wake Up”), ammantato, specie quando il minutaggio dei brani lo permette, di post rock (“It Rains On My Soul”).
Daydream è un lavoro che si presenta in punta di piedi, con garbo, per rivelarci sommessamente un contenuto di grande valore. Il consiglio è quello di concedergli una possibilità: La speranza, che riceva l’attenzione che merita.
(Noja Recordings, 2019)
1.A Patched Love
2.I Am a Wonderful Mechanism
3.It Rains on My Soul
4.I Will Walk the Red Carpet
5.The Stone is Radiant
6.Electric Silence
7.Plug
8.The Night of the Living Dead
9.I Don’t Really Have to Wake Up
10.My Hearts Beats Calmly
11.End