Non c’è stato nemmeno il tempo di interiorizzare il primo lavoro che il trio nostrano Deadsmoke ritorna sul luogo del delitto con una seconda opera intitolata Mountain Legacy. Rispetto al debutto, pur rimanendo ancorati ad un sound doom/sludge, i musicisti virano verso sonorità più compatte e quadrate, allontanandosi dallo spettro degli Ufomammut per abbracciare un mood massiccio e stordente.
Passata l’intro si entra nel vivo dell’album con “Endless Cave” dove emerge una venatura diretta e sludge già più marcata e fumosa. La sezione ritmica è sempre marziale e granitica e sorregge un sound ipnotico condito da vocals urlare e drogatissime (da non sottovalutare anche il lavoro melodico solista) che viene amplificato decisamente nella seguente “Hiss of the Witch”. La traccia amplifica il lato rugginoso e putrido della chitarra in una forma di crescendo che aumenta di intensità poco a poco fino a trasformarsi in un mostro allucinato e psichedelico. Un senso di post-apocalisse permea i brani lasciando poi spazio ad un gelo costante che fa morire tutto lentamente (“Emperor of Shame”). Uno dei punti di forza del lavoro è il non essere troppo statico, inserendo delle piccole varianti qua e là in maniera quasi impalpabile in modo tale che non subentri la noia, un rischio in cui gruppi di questo genere incappano spesso.
Le tracce pur essendo spesso lunghe riescono a tenere la giusta tensione senza perdersi in inutili giri e ripetizioni. Il gran finale è riservato alla title-track “Mountain Legacy”, un epico viaggio sonoro in meandri oscuri.
Mountain Legacy è davvero un ottimo lavoro che fa ben sperare per un terzo album ancora più maturo e personale. Consigliato ovviamente ai fan dello sludge/doom ma anche agli appassionati di stoner ed affini.
(Heavy Psych Sounds, 2017)
1. Malevolent Path
2. Endless Cave
3. Hiss Of The Witch
4. Emperor Of Shame
5. Wolfcurse
6. Forest Of The Damned
7. Mountain Legacy