Per i “punkettoni” vicentini Diplomatics, dopo l’ottimo I Lost My Soul in This Town, le strade da prendere erano due: continuare sulla via dell’attitudine diretta e rock’n’roll lasciando da parte l’originalità oppure tentare qualcosa di nuovo in maniera più massiccia. Questo nuovo album, intitolato Is It Time To Fly?, prende la via dell’evoluzione e lo fa partendo dai timidi innesti già presenti nei lavori precedenti per svilupparli più concretamente in chiave funky/new wave ma non solo. Le sonorità sono decisamente più cupe rispetto al passato grazie ad una ricerca marcata di nuovi suoni e stili.
L’atipica partenza sulle percussioni brasiliane (ad opera di Leonardo Zichè) ed il sax schizzatissimo (a cura di Edoardo Brunello degli Ska-J) dell’opener track “Jungle” chiarisce subito che c’è aria di sperimentazione ma soprattutto di cambiamento senza comunque dimenticare la furia punk rugginosa di voci e chitarre e la componente melodico/sessantiana figlia dei The Rolling Stones. La band è riuscita a concentrare tanti piccoli elementi in ogni brano stimolando l’ascolto continuamente senza che ci si annoi mai. Il tiro garage/punk irrefrenabile alla The Who di “Irish Whiskey” mischia funk, svariati cambi di tempo e pure i Velvet Underground senza un minimo cenno di squilibrio come pure nel micidiale riff rock/blues della dinamica “Nevah”, nelle ritmiche storte del rock’n’roll incendiario di “Back To You” o anche nel brano a due facce “You Are Nothing” (in bilico fra acid rock e melodia). Il sestetto nostrano ha avuto coraggio ed è stato ampiamente ripagato ed il lato positivo è che la moltitudine di novità inserite non mette in ombra la componente rock e nemmeno quella di intrattenimento ma la eleva a qualcosa di artistico senza snaturarne l’essenza. Ne sono prova le mitragliate di armonica nel southern/boogie contenuto in “Go High”, il punk lercio di “7 Notes” e la bellissima e corale “Dancing All Alone”, la traccia più lunga del lotto immersa in un epico amalgama di tastiere scatenate, southern rock e sax elettrizzanti.
I Diplomatics hanno centrato il segno modernizzando la loro musica mantenendo allo stesso tempo l’approccio del passato. Grande ritorno!
(Go Down Records, 2022)
1. Jungle
2. Irish Whiskey (remastered)
3. Nevah (remastered)
4. You Are Nothing
5. Back To You
6. Go High
7. 7 Notes
8. Dancing All Alone