A un paio d’anni dall’uscita dell’EP Half Empty per l’italiana Epidemic Records, il combo straight edge svedese dei Disavow torna con un full length d’esordio omonimo, uscito ancora una volta per Epidemic, per la tedesco-polacca Refuse Records e per la francese Useless Pride. Esce in digitale e in vinile nei formati nero e bianco, quest’ultimo limitato a cento copie.
I brani di quest’omonimo sono undici, velocissimi e brevi, in media, dall’impatto bestiale. Sono dei noccioli essenziali, incalzanti ed inarrestabili, con rari stacchi di alleggerimento o rallentamento, dettati da un’urgenza sfrenata di urlare. Dietro un’apparente noncuranza e ad un amore per delle forme fintamente abbozzate si racchiude però una discreta perizia di scrittura e un range di influenze che non si esaurisce al solo hardcore venato di thrash di Trash Talk e Blacklisted ma accoglie quella potenza connaturata nella musica svedese, istanze straight edge, stacchi alla Code Orange, come pure l’ingresso nero e sbilenco fa pensare agli Zao. Gli ultimi due brani si avventurano oltre i tre minuti ed è un buon momento, per i Disavow, di sperimentare altre soluzioni, sempre nei limiti di un’abrasiva ferinità, e giocare con giri di basso slabbrato o un comparto vocale più post-hardcore. L’album ospita pure due guest: Chris Colohan (Sect, Cursed) su “See Through Me” e Andrea Cengic dei Waste su “Abstain”.
Disavow è una raffica di cannonate, sparate una dietro l’altra, un album in cui non si dice più del dovuto, metal-oriented quanto basta per incontrare il gusto di ascoltatori diversi.
(Epidemic Records, Refuse Records, Useless Pride, 2019)
01. As Life Fades
02. Eyes
03. Yours to Begin With
04. Connection Lost
05. Stumble
06. See Through Me
07. Abstain
08. Endless Frustation
09. Broken
10. Leave Myself Alone
11. From Your Eyes