Parlare di Dome La Muerte (alias di Domenico Petrosino) equivale a tirare in ballo un piccolo nome di culto nella scena punk rock italiana. Domenico ha avuto esperienze musicali notevoli, in primis fondò i CCM (Cheetah Chrome Motherfucker, l’unica band italiana prodotta da Jello Biafra dei Dead Kennedys) per poi conoscere Nico ((Christa Päffgen) in occasione del suo ultimo tour prima della sua scomparsa ed aprire successivamente per Clash, Nick Cave, Fuzzstones e Iggy Pop tra i tanti. In seguito si è occupato di colonne sonore e molti altri progetti fino a formare i Dome La Muerte And The Diggers con cui ha realizzato una manciata di dischi per la Go Down Records. In questi giorni il quartetto ha deciso di registrare un singolo a due tracce (come accadeva in passato con i 45 giri) al momento solo in versione digitale, registrato l’anno scorso. Si tratta di un inedito e una cover.
La prima traccia nuova è “The House Of Lily” che narra di una sorta di esperienza psichedelica dello stesso Domenico durante un viaggio di alcuni anni fa. L’artista racconta: “… ero in una casa nel centro di Amsterdam, di fronte a me un’enorme finestra, grande quanto l’intera parete. Era come essere di fronte ad un grande schermo. Lo spettacolo era la fermata del tram Ferdinand Bolt”. Da lì è nata questa traccia blues/rock che profuma moltissimo di The Rolling Stones con quei giri chitarristici molto debitori di Keith Richards qui rivisti in modalità molto più sporca e punk con un suono molto ruvido e primordiale. Alla fine la traccia è buona e funziona nonostante sappia un po’ troppo di già sentito. La seconda traccia è “Shake Some Action” ed è un successo del passato composto dalla garage band di San Francisco chiamata Flamin’ Groovies. Domenico qui ricorda che sentì questo pezzo per la prima volta da ragazzo, grazie alla famosa raccolta “Punk Collection” e lo colpì all’istante. La canzone ha un piglio più easy e radiofonico con buone melodie ed un groove non indifferente dettato dalle ritmiche di basso per non parlare del lisergico assolo acid rock.
Non vi è molto altro da dire. L’uscita non regala particolari scossoni, malgrado si senta che c’è una notevole esperienza alle spalle. Però è poco, si tratta di un’uscita pensata per i fan della band e dell’artista, e a loro è consigliata.
(Go Down Records, 2020)
1. The House Of Lily
2. Shake Some Action