Un appassionato di musica cerca sempre nuove realtà da conoscere e approfondire, con curiosità quasi infantile. Ed è proprio questa curiosità che mi ha portato 2 anni orsono a scoprire, su quel gigantesco contenitore di media che è YouTube, i Downcross. Subito sono rimasto folgorato dal suono malvagio della band, dalla copertina di quello che era il loro debutto Mysteries Of Left Path e dal loro logo, con ali demoniache e croce rovesciata (per non lasciare dubbi sulla loro direzione anti-religiosa). Ricercando informazioni su di loro su internet, sono rimasto di sasso quando ho scoperto che vengono dalla Bielorussia, terra fino a quel momento da me conosciuta solo per motivi calcistici. Dopo il sopra citato debutto, i Nostri hanno proseguito il loro cammino, pubblicando durante lo stesso 2019 il secondo album What Light Covers Not e l’anno successivo l’EP Current Towards End; To The Last Sunset At The Gates Of Collapse rappresenta, dunque, il terzo capitolo della storia del duo formato da LDZMR, che si occupa di voce e batteria, e DZMTR, alla chitarra.
Questo album, pubblicato dalla bielorussa Cavum Atrum Rex (in formato digitale e su CD) e dalla tedesca Purity Through Fire (su LP), riprende il discorso stilistico dei precedenti lavori, regalandoci un black metal fatto di riff glaciali al fulmicotone e blast beat furenti e senza pietà, restituendoci il loro lavoro più maturo e inspirato, ma non c’è solo pura violenza nelle loro vene. I testi, come nei dischi precedenti, affrontano temi di satanismo, occultismo, misantropia, distruzione e mitologia, parlando ora di divinità malevole delle varie culture, ora di licantropia, così come di tenebre e, ovviamente, Lucifero.
Il suono dei Downcross è maligno, tentatore, scuro come la pece, pesante nelle sonorità; i riff in tremolo piovono come lapilli infuocati sputati da un vulcano in eruzione, grezzi ma melodici; i blast beat si alternano a mid-tempo, sferzate sonore si contrappongono a riflessioni meditative e affiorano qua e là influenze del periodo d’oro del black metal, ossia gli anni ’90, pur mantenendo sempre freschezza e modernità; DZMTR ci ammalia con arpeggi ora atmosferici, ora malinconici (specialmente nelle due strumentali “Grail Of Thanatoerotic Bane” e “Void That Comes After”, posta in conclusione all’album) e i ritmi di batteria di LDZMR sono sempre efficaci e mai esagerati e la sua voce coglie nel segno, sputando fuori tutto l’odio che cova dentro. Nota di merito va fatta per la copertina disegnata dal nostro connazionale Paolo Girardi, già autore di copertine per Bewitcher, Icon Of Phobos, Ungod, Forgotten Tomb, Profanatica, Runemagick e molti altri, che rende appieno l’idea apocalittica prodotta musicalmente dai Nostri. Non ci sono cali di livello nelle loro composizioni, sia che si spinga sull’acceleratore, sia che si proceda a velocità meno sostenuta, mantenendo sempre un mood tenebroso, che ci trasporta nell’inferno più profondo, davanti al trono di Satana.
Con un progresso musicale di soli due anni i Downcross riescono con To The Last Sunset At The Gates Of Collapse a raggiungere l’apice della propria maturità compositiva, lasciandoci in trepidante attesa per un prossimo lavoro (vista la frequenza delle loro uscite, non credo che attenderemo molto). Ogni amante del black metal dovrebbe avere questo disco nella propria discografia, insieme ai mostri sacri, al fianco di cui il duo bielorusso non sfigura affatto. Innalzate i vostri inni a Lucifero, ascoltate i Downcross e preparatevi all’Apocalisse.
(Cavum Atrum Rex, Purity Through Fire, 2021)
1. Thru Singularity To Moltitude
2. Darkness Would Ascend On Onyx Throne
3. To The Last Sunset At The Gates Of Collapse
4. Lightbearer Of Chaos Fire
5. With Omnipotence Of Ancient Dragon
6. Grail Of Thanatoerotic Bane
7. In The Black Moon Principality
8. Void That Comes After