Forti del buonissimo successo del precedente Tide Turns Eternal, a distanza di un anno esatto tornano a calcare le scene i Dream Unending, rimasti forse anche loro abbastanza sorpresi da tutti i feedback positivi ottenuti. Il duo americano infatti nasce come collaborazione di membri di altri progetti di valore (Tomb Mold, Innumerable Forms, Sumerlands) ma più che altro come esperimento. Il death/doom che caratterizzava il disco di esordio è di fatto una novità rispetto alle esperienze precedenti, ma l’effetto è stato più spontaneo e genuino di quanto si potesse aspettare. Il progetto ha dunque acquisito una linfa vitale decisamente buona, arrivando a proseguire nel percorso tracciato con Song Of Salvation, monolite di cinque tracce semplicemente fantastico.
Quello che ci si pone davanti è un lavoro che tanto deve a nomi enormi della scena doom (Paradise Lost, Anathema, Evoken, ecc.) ma ha anche influenze decisamente esterne, il tutto mescolato con sorprendente sapienza. La vena progressive infatti, anche se sembra azzardato, è preponderante: non a caso si possono trovare nell’apripista title-track arpeggi alla Alice in Chains, voci cavernosissime alla Temple of Void e aperture ricche di psichedelia, amalgamate insieme a creare scenari espansi, vibranti e decisamente possenti. Appare chiaro fin dai primi ascolti come i Dream Unending siano debitori e riconoscenti di visioni e sonorità settantiane, oltre che a quelle più squisitamente metal, e in questo Song Of Salvation le prime vengono fuori ancora più nettamente. A questo si aggiunge un ulteriore vantaggio, cioè il minutaggio non eccessivamente alto: a parte l’opener e la conclusiva “Ecstatic Reign” che durano più di 15 minuti, gli altri tasselli sono decisamente più piccoli e raccolti. Tra questi non troviamo particolari punti deboli. Per citarne un paio, in “Secret Grief” infatti si può ammirare la suadente melodia di tromba tessuta da Leila Abdul-Rauf, mentre in “Murmur Of Voices” la trama è tutta squisitamente chitarristica.
Song Of Salvation ci arriva quindi come un’importante conferma per il duo americano. I Dream Unending si confermano colmi di idee e coraggio, aggiungendo sempre nuovi ingredienti alla loro proposta e giocando bene con i contrasti tra le atmosfere più tenui e decadenti e quelle più pesanti e aggressive. Consigliato sia a chi vuole immergersi in atmosfere plumbee di ispirazione psichedelica, sia a chi vuole scoprire una bella realtà (seppur un po’ nascosta) nella scena doom.
(20 Buck Spin, 2022)
1. Song Of Salvation
2. Secret Grief
3. Murmur Of Voices
4. Unrequited
5. Ecstatic Reign