Redeemer è senza dubbio un ottimo esordio. Intrigantemente votato al piacere dell’ascolto, della melodia accattivante, della ricerca di un sound che possa diventare a suo modo marchio di fabbrica distintivo, mostra una realtà dalle grandi potenzialità che non ha paura di guardarsi attorno, esplorando tutte quelle sonorità che possano contribuire a farsi apprezzare nella sua interezza.
Dreamwheel, duo composto da Julia Gaeta (Madrigal e Light of the Morning Star) e Evan Linger (Skeletonwitch e Cultist), riesce a confezionare un album iconicamente orientato verso un passato nemmeno troppo recente che strizza l’occhio a una certa new wave britannica mai davvero dimenticata. Il disco si lascia apprezzare per la sua freschezza, riuscendo a scorrere via veloce, inarrestabile, e deliziosamente audace.
Non facciamoci però condizionare proprio da questa gradevolezza sonora. L’album è tutt’altro che “facile”, anzi. Sottotraccia c’è una grande capacità compositiva, che si muove con eleganza, e che riesce a trascinarci in un mondo melanconico caratterizzato dalla riscoperta di ricordi ormai sepolti dal tempo. Un lavoro curatissimo, dove non c’è assolutamente nulla fuori posto, realizzato da due musicisti che hanno scelto di misurarsi con un mondo inesplorato, riuscendo nell’impresa di farlo loro.
(Nefarius Industries, 2023)
1. Redeemer
2. Chain of Fear
3. Promised Land
4. Bayou Rouge
5. Wild Days