Elijah Jamal Asani, polistrumentista di Portland, Oregon, è una delle scoperte più recenti in cui siamo incappati nel nostre peregrinare online in cerca di sensazioni sempre più stranianti con cui alienare la vita e il suo peso insopportabile. Quello che ci è apparso immediatamente chiaro è stato l’intimo e intenso rapporto che lo lega alla natura, e in particolare al suo potenziale energetico e trascendentale. Anche per questo suo ,,, as long as i long to memorise your sky ,,, Asani è partito “dal campo”, per poi passare ad una seconda fase in cui ha dovuto, per forza di cose rimodellare i suoni, ampliandone la portata, la durata, l’intensità, fino a renderli musica.
,,, as long as i long to memorise your sky ,,,, che esce per la californiana AKP Recordings, è inquadrabile quindi, come il condensato dei momenti più intensi e (personalmente) coinvolgenti nei sessanta giorni dell’estate del 2022, in cui Elijah Jamal Asani è rimasto stanziale nel Grand Canyon, in Arizona. Un contesto che gli ha permesso di confrontarsi con l’amata natura, di esplorare un territorio fondendosi con l’ambiente, toccare con mano ogni granello di polvere che ha incontrato nel suo cammino, perdersi nel rumore del vento, e nell’eco del suo respiro. Un contesto fatto di rocce calcaree, di fiumi, di cielo e di sole a picco che svanisce improvvisamente lasciando spazio al buio più concreto, in un deserto che tale diventa a tutti gli effetti, anche se è attraversato da un fiume.
,,, as long as i long to memorise your sky ,,, è quindi un diario di viaggio acustico, che è sostanzialmente un collage di suoni, di colori, di sensazioni e di ricordi che, partendo dai field recordings si arricchiscono di chitarra, pianoforte e cetra, andando a creare un effetto sognante, figlio di notti di cielo stellato, sgombre da nuvole, dove il tempo si dilata, e il suono diventa il respiro della terra che si rianima dopo una giornata sotto il sole cocente, e porta finalmente l’attesa serenità. Un album che ci invita a rallentare, e a provare a sperimentare una maggiore introspezione.
(AKP Recordings, 2025)
1. goodnight in muav ♭
2. stone 11, epistle 5: a tracing of our horizon
3. thirtyonecircles /// soft shoulder(s) confluence near second mesa
4. æolian shallows {{& before we even open our eyes,, the natural quiet sees us}}
5. ~~~littleriverhypothesis••
6. one ear to the land ,,, the other to each whisper of a cloud ((feat. Aaron White))
7. stone 7, notation 22: chorus of our immemorial dawn