Le avventure di Emma Ruth Rundle dovrebbero essere già note a coloro i quali bazzicano queste rive da qualche tempo. E non è quindi un mistero che l’amore tra i Thou e Emma sia sbocciato durante un Roadburn di qualche anno fa. Il combo americano è fautore di uno sludge/doom pachidermico e dai vocalizzi infernali, che non disdegna chiari riferimenti a quel mondo post-grunge che tanto ci fomenta, nostalgicamente parlando. La cantautrice invece, dopo le esperienze post con i Red Sparowes e i Marriages, ha virato verso lidi più diretti verso un cantautorato sludge-folk che ben sa toccare le corde giuste dell’anima, come in Some Heavy Ocean o Marked for Death, e ultimamente verso una versione più intimista di certi stilemi 90’s in On Dark Horses.
Stili e intenzioni diverse, ma che contengono le stesse basi musicali e lo stesso gusto. E quel che viene fuori è probabilmente uno dei lavori potenzialmente da top 3 di questo travagliato 2020 per tutti i lettori di GOTR: May Our Chambers Be Full. L’interplay tra i Thou e ERR risulta francamente perfetto ed è un perenne gioco a due tra la tenebrosità strumentale dei primi e la profondità poetica della seconda. Fin dalla opener “Killing Floor” viene fuori tutta la potenzialità della collaborazione: chitarre incastonate in atmosfere post-rock di Broaderickiana memoria, nelle quali le voci malsane dei Thou si incastrano in maniera coinvolgente con la straordinaria bellezza gotica del timbro vocale di ERR. In particolare la scelta dei volumi si rivela decisamente azzeccata: nessuno prevale sull’altro e la fusione di intenti genera un prodotto di fattezza rimarchevole. Seguono momenti in cui le due voci si alternano in modo distinto come nella meravigliosa “Out of Existence”, oppure in cui la guida del pezzo passa interamente a una delle due parte come in “Monolith” la cui parte vocale è interamente in mano ai Thou. Ogni istante di questo lavoro è denso di drammaturgia solennemente messa in scena con gusto sopraffino. Il tutto scorre fluentemente fino alla conclusiva e spettacolare “The Valley”, brano che sembra essere uscito fuori da uno dei lavori solisti di Emma Ruth Rundle e in cui la fusione con la ferocia dei Thou raggiunge l’apice nell’ispirazione e nel pathos.
L’unico limite di questo disco è che comunque rimane decisamente di genere e non osa più di tanto soprattutto dal lato musicale: non vi è nulla che non si può già sentire nei lavori dei singoli protagonisti del disco. Ma May Our Chambers Be Full è uno di quegli album talmente ben realizzati che quest’aspetto passa in secondo piano. Questa collaborazione non può non avere un seguito e onestamente se ne sente moltissimo il bisogno. Ascolto obbligato per tutti.
(Sacred Bones Records, 2020)
1. Killing Floor
2. Monolith
3. Out of Existence
4. Ancestral Recall
5. Magickal Cost
6. Into Being
7. The Valley