La scena black metal francese è sempre stata fulgida, piena zeppa di realtà originali ed eterogenee che possono coprire uno specchio di estimatori vastissimo. Il post-black di Alcest e Regarde Les Hommes Tomber, il pagan black metal di Belenos e Himinbjorg, il black sinfonico di Anorexia Nervosa e Seth, e il black sperimentale di Blut Aus Nord e Deathspell Omega sono solo alcune delle sfaccettature di un genere che in Francia ha trovato terreno fertile. A rafforzare le fila della frangia più sperimentale vengono a noi gli Ergholae Somptator, giunti quest’anno al loro secondo album.
Mille Vertiges Fondent Sur Les Âmes Vides (letteralmente “Mille vertigini discendono sulle anime vuote”) è stato pubblicato il 26 novembre da Code666 Records, etichetta italiana che da più di vent’anni si muove nel mondo dell’estremo a caccia di realtà mai banali, e anche questa volta ha raggiunto il proprio obiettivo. Il deforme duo degli Ergholae Somptator parte da una base di black metal crudo e aggressivo, ampliando però il proprio raggio di soluzioni andando ad esplorare paesaggi sonori tra i più variegati. Cavalcate thrash, parti dissonanti, riff punk, accenni di black’n’roll, sono solo alcune delle variazioni al tema proposte da Jérônymous (batteria e voce) e Honoratus (chitarra e voce), che come molti loro conterranei, hanno deciso di scrivere i testi esclusivamente in lingua francese così da mantenere inalterato il significato delle proprie composizioni ed evitare di perdere qualcosa nella traduzione. Il disco si apre subito con una mazzata in pieno volto data da “La Mort Bientôt Jouit”, dove la folle corsa degli strumenti e le grida in stile banshee infondono un senso di sinistro presentimento, tra riff thrash, dissonanze melodiche e aggressività da vendere; “Les Infectes Salives” ci porta in uno stato d’animo contrastante, in un crescendo esponenziale dal mid-tempo iniziale, attraverso una cavalcata black/thrash, fino al blast-beat finale. Il titolo del terzo brano “Mille Vertiges” è quanto mai veritiero, perché gli innumerevoli cambi di tempo sconvolgono, anche se piacevolmente, l’ascoltatore, tra blast-beat, rallentamenti, accenni black’n’roll, riff in tremolo melodici e dissonanti e in conclusione persino un riff death melodico in pieno “Gothenburg style”; segue “Deviens”, tra alternanza mid-tempo/blast-beat e cambi di tempo repentini, ma più diretta della precedente. Dissonante fino al midollo, “La Difformité Des Étoiles Sombres” vede l’alternarsi tra sofferente voce pulita e la voce più maligna del disco, udibile nella parte più lenta e pesante del brano. “Tique Mon Amour” è una canzone di black metal abbastanza classico, con pause e ripartenze, rallentamenti e dal finale black’n’roll; “Aux Silhouette Désolantes” si attesta più o meno sulle stesse coordinate del brano precedente, però ha maggiori cambi di tempo e un’interessantissimo e melodico riff in tremolo. Un godibilissimo mix di black metal e hardcore è ascoltabile in “Carbone”, brano intenso e tirato, mentre la conclusione dell’album è affidata ad “Hantise”, brano strumentale dove gli Ergholae Somptator danno prova della loro capacità di suonare black metal con variazioni mai scontate.
Mille Vertiges Fondent Sur Les Âmes Videsè un disco molto particolare, sicuramente non immediato, ma i cui punti di forza affiorano dopo il secondo o terzo ascolto, restituendoci una band fresca, originale e che sa pescare adeguatamente tra le più recenti intuizioni di tutti i sottogeneri del metal. Complimenti agli Ergholae Somptator e al loro black metal a tutto tondo!!!
(Code666 Records, 2021)
1.La Mort Bientôt Jouit
2.Les Infectes Salives
3.Mille Vertiges
4.Deviens
5.La Difformité Des Étoiles Sombres
6.Tique Mon Amour
7.Aux Silhouettes Désolantes
8.Carbone
9.Hantise