Dopo un lungo silenzio tornano i devastanti Erlen Meyer. Accasatisi sotto la nostrana Argonauta Records, i francesi sfornano un album ben più a fuoco dell’esordio.
Sang et Or (Sangue e Oro) tratta di omicidi ed efferatezze in pieno stile anni ‘50: un immaginario che prende citazioni a piene mani dai maestri del giallo come Agatha Christie e Alfred Hitchcock. Il disco parte nei miglior dei modi: “Coton Cardé “, “Rouge Cardinal” e “Vipères” hanno tutto quello che serve per tenervi inchiodati alla sedia. Arpeggi dissonanti, un incedere marziale e perfino un solo di theremin fanno da sottofondo allo scream di Oliver Lacroix. Il talentuoso cantante riesce nel difficile compito di rendere il tutto viscerale utilizzando l’idioma francese egregiamente sia nelle parti più urlate che nelle parti più pulite e solenni. Il suono delle chitarre è sporco e il basso è slabbrato e distorto. Sporadici blast beat imbastardiscono il sound lambendo territori black metal come in “Enfer Forgé” che però risulta il brano più debole del disco per via di una certa piattezza nei riff e nelle dinamiche. Ottima invece la chiusura affidata a “Trompe l’Oeil” che pare un requiem funebre con tanto di trombe che fanno da lugubre tappeto.
I francesi proseguono il percorso iniziato nel 2013 sfornando un album potente ed efferato come gli omicidi che vengono descritti. Buon ascolto!
(Argonauta Records, 2019)
1. Coton Cardé
2. Rouge Cardinal
3. Vipères
4. Grand Duc
5. Re Ar Fi La
6. Le Chant de L’Hydre
7. Enfer Forgé
8. Trompe l’Oeil