“Erzfeynd è una one-man band black metal tedesca che racconta storie riguardo la fine del mondo, le pestilenze, la follia e l’opulenta adorazione del Diavolo”. È con queste brevi coordinate che si presenta Erzfeynd, l’oscuro progetto dietro cui si cela l’altrettanto misterioso Nahdrut Herlarecks, polistrumentista che nel 2020, all’età di circa quarant’anni, ha dato vita al proprio primo progetto musicale e che è arrivato, a distanza di soli quattro anni, alla pubblicazione di ben tre split e, con il presente Fivrrist, a quella di ben tre album. Oltre alla frequenza delle pubblicazioni, già di per sé lodevole, quello che stupisce è che la persona dietro tali lavori ha imparato autonomamente a suonare tutti gli strumenti che li compongono nel solo primo anno di attività, arrivando grazie ad essi al raggiungimento di una personale catarsi e allontanando così lo spettro di una latente insanità mentale.
Andando al sodo, la musica di Erzfeynd è esattamente quella che ci si immagina leggendo il virgolettato iniziale, ma per meglio inquadrare Fivrrist è opportuno fare una premessa: il disco rappresenta il terzo ed ultimo anello della trilogia dal titolo “Dalla fine del mondo”, iniziata con Behaft.Bekert e proseguita con Muspilli. Inserire il presente album nel contesto di una trilogia, sottolineandone poi il ruolo di capitolo conclusivo, ci consente infatti di avere la visione complessiva dell’opera e comprendere i cambiamenti e le scelte stilistiche che caratterizzano quest’ultimo lavoro. La grandezza delle storie a episodi, poi, siano esse letterarie, cinematografiche o, come in questo caso, musicali, sta sempre nel mantenimento di un unico grande quadro generale, una sorta di cappello sotto il quale si muovono le singole vicende narrate (o suonate), che arrivano poi a ricongiungersi o a scontrarsi nel grande atto finale. Fivrrist è esattamente questo, il grande atto finale che aggiunge quanto basta dare il giusto elemento di novità, senza tuttavia snaturare i due capitoli precedenti, e arriva a chiudere il cerchio. Come detto, il solco tracciato da i primi due lavori non viene certo abbandonato, rimanendo qui ancora ben ancorati a un black di impostazione scandinava, sporco nella registrazione ma costellato di elementi melodici che conferiscono espressività ed enfasi ai numerosi climax strumentali e vocali presenti. Quello che cambia è l’aspetto corale dell’opera, che vede la partecipazione della splendida voce di Elisabetta Marchetti direttamente dai nostrani INNO, oltre a Menetekel, Irrwycht ed E, personalità attive da anni nel folto sottobosco europeo del metal estremo, a figurare come seconde voci durante tutto il percorso. Ad accompagnare la componente strumentale troviamo invece Tannen Anderson degli Obsequiae alla ghironda e Jeff Black dei Gatekeeper ai synth. L’effetto di tali e tanti ospiti è quello di slegare il disco dal concetto di one-man band e di conferire maggiore ampiezza ad un’opera che vede probabilmente la traccia migliore, “Niderfal”, posta subito in apertura e valorizzata dalla commistione tra riff ruvidi e sporchi e un magnifico quanto sorprendente cantato in italiano della Marchetti. L’album prosegue poi con una certa uniformità, senza raggiungere probabilmente vette compositive che ricorderemo negli anni e dimostrando purtroppo un’eccessiva ripetitività, ma trovando soluzioni piacevoli e un’atipica pluralità di voci e registri (comprese sezioni “spoken” e altre quasi recitate) a rendere la componente vocale particolarmente riuscita e immersiva.
Fivrrist è a conti fatti un bell’album, che conclude nel migliore dei modi una trilogia di cui è senza dubbio il capitolo maggiormente riuscito e si distingue per essere un lavoro corale e per questo atipico nell’universo delle one-man band. Non manca dunque la freschezza di alcune soluzioni, ma si evidenzia una certa ripetitività che non danneggia eccessivamente il prodotto ma agisce quanto basta per smorzarne una valutazione complessiva che, se il disco avesse seguito la direzione intrapresa con prima traccia, avrebbe potuto essere anche più generosa.
(Ván Records, 2024)
1. Niderfal
2. Extra Mvros
3. Lintwvrm Ime Pallatz
4. Wazgewidero
5. Extra Carnem
6. Himelvart