L’underground italiano si è arricchito, a partire dal 2023, della comparsa degli Estinzione, band bolognese che propone, in questa omonima opera prima arrivata a circa un anno di distanza dalla formazione; quindici tracce saldamente ancorate ad un punk hardcore/grindcore di chiara ispirazione ottanta-novantiana e confeziona, come da formula canonica del genere, una ventina di minuti di musica diretta e senza compromessi.
Circa l’aspetto tematico, il disco è pervaso da un costante senso di insofferenza, sfiducia e chiara opposizione ai dettami della società contemporanea e al contesto socio-politico dei nostri tempi, visto come responsabile del dramma quotidiano vissuto in larga parte inconsapevolmente dalle masse. L’obiettivo degli Estinzione, senz’altro riuscito, è infatti quello di attaccare il senso comune e l’omologazione aprioristica ad un modello sociale ritenuto valido solo perché ormai consolidato e, senza scendere nel dettaglio di una qualsivoglia rivendicazione specifica, mira ad esprimere rifiuto e disgusto verso la società tutta. Non è un caso, in questo senso, che il riferimento più esplicito dell’opera sia allo scrittore e drammaturgo tedesco Thomas Bernhard, a cui è dedicata una delle tracce migliori del lotto e la cui poetica è caratterizzata da una visione fortemente pessimistica della condizione umana. Senza scomodare mostri sacri britannici quali Napalm Death, Carcass ed Extreme Noise Terror, a cui è impossibile non legare la genesi di qualsiasi disco grind, il lavoro degli Estinzione affonda musicalmente le radici nei Cripple Bastards, punta di diamante nostrana del genere, nell’hardcore senza fronzoli di Wretched e Negazione e nel crust di Scum Of Society e, soprattutto, Campus Sterminii. L’amalgama delle citate influenze, a cui si aggiunge anche una certa ispirazione alla lezione Nerorgasmo per la scelta di talune linee vocali, è infine completata dalle pregresse esperienze in ambito death/metalcore e post-punk dei singoli membri. Il risultato è quello di un disco cattivo, diretto, scomodo come un disco hardcore/grind deve essere, ma che trasuda di una rabbia ben ragionata ed organizzata.
Gli Estinzione, di fatto, non inventano nulla, ma attingono con sapienza dai maestri italiani e stranieri del genere, convogliandone gli insegnamenti in un bel lavoro che, una volta terminato, spinge all’ascolto successivo e reclama una presenza nei già programmati primi live. Una realtà che può dare tanto, da tenere d’occhio nel prossimo futuro.
(Autoproduzione, 2024)
1. Monade
2. La morte del burattinaio
3. Meloni jugend
4. Maledizione 1
5. La valle del lamento
6. Sguardo fisso
7. Verrà la guerra
8. Maledizione 2
9. Il mercato immobiliare
10. The KKK took my baby away (not a Ramones cover)
11. Camminare (a Thomas Bernhard cover)
12. Maledizione 3
13. Blu oltremare
14. Nell’alto dei cieli
15. Estinzione