È tempo di nuova musica per i siciliani Eversin. Il quartetto nostrano arriva al quarto disco dal nome altamente distruttivo ossia Armageddon Genesi. Titolo che è tutto un programma e la musica non è sicuramente da meno assalendo l’ascoltatore con del buon post-thrash metal affilato e dinamitardo.
Il disco è stato notevolmente acclamato dalla critica ma alle volte si tende a strafare e osannare un po’troppo. Andando diritti al punto focale, a nostro parere uno dei principali difetti dell’album è il mixing, che si rivela abbastanza confuso con dei suoni non proprio all’altezza che fanno perdere del mordente ai brani. Riguardo ai brani c’è una sorta di effetto altalenante. Assalti all’arma bianca come l’opener “Legions” (con quel sapore anni 80’ misto a iniezioni più moderne) violenta e corposa allo stesso tempo con tante variazioni che diversificano la canzone, bordate serrate e battagliere come “Jornada del Muerto” o la dinamica “Havoc Supreme” sono ottimi esempi di come si possa far combaciare al meglio tasso tecnico e violenza. Anche quando il combo si concede di più alla melodia (ed anche a qualche arrangiamento acustico) come in “Where Angels Die” il risultato convince ed appaga al meglio senza che ci siano disequilibri. Purtroppo ciò non si può dire delle rimanenti tracce del brano che seppur devastanti non riescono a farsi ricordare al meglio ed è da considerare anche una pronuncia dell’inglese ancora grezza e che necessita dei miglioramenti. Proseguendo nell’ascolto va sottolineata la presenza di due ospiti importanti: la leggenda Ralph Santolla su “Soulgrinder”, che però con il suo assolo melodico tende a snaturare troppo un brano à la Pantera, e Lee Wollenschlaeger dei Malevolent Creation che nonostante il fragore non risolleva il brano dalla scarsa brillantezza. “Seven Heads” segue la scia di scarsa ispirazione e la fin troppo lunga e statica “To the Gates of the Abyss” avrebbe reso molto di più se fosse risultata più asciutta.
Armageddon Genesi è un buon disco che risulterà godibile sia per i fan della band che a quelli del genere ma non aggiunge nulla di imprescindibile. A questo punto ci si aspetterebbe del coraggio in più.
(My Kingdom Music, 2018)
1. A Dying God Walks The Earth
2. Legions
3. Jornada Del Muerto
4. Soulgrinder
5. Havoc Supreme
6. Where Angels Die
7. Seven Heads
8. Armageddon Genesi
9. To The Gates Of The Abyss