Facendo uscire Monoceros e autoproclamandosi esponenti di questo fantomatico “norwegian grindpunk”, i Forcefed Horsehead ci hanno davvero visto lungo. Rispetto al precedente Hunting Witches infatti la band si è spinta ancora di più in termini di contaminazione, aggiungendo sempre più influenze alla loro proposta e confezionando qualcosa di veramente efficace. In Monoceros infatti si possono sentire tutte le molteplici anime dei Forcefed Horsehead: da quella più squisitamente death metal, a quella hardcore punk a quella grind. Il disegno che ci possiamo prefigurare è quindi un ottimo incrocio tra Kvelertak, Wormrot, una spruzzata di Alpinist e un retrogusto di Nails.
Monoceros (dal greco, unicorno) probabilmente rappresenta, come la natura fantastica del suo protagonista suggerisce, l’impossibilità di raggiungere un obiettivo, l’utopia di alcune ambizioni, e mancanza di fiducia che ne consegue. Tutto il disco infatti, dalla prima all’ultima nota, è un concentrato di cinismo, rabbia e frustrazione che i Nostri sanno confezionare davvero molto bene. Da un punto di vista musicale, come è stato detto, è un crocevia di molti generi e molti gusti: c’è l’aggressività delle ritmiche grind incastrata alla perfezione ad un muro sonoro chitarristico davvero notevole e, ultima ma non per importanza, un’ottima prova vocale. In definitiva, come alla band piace ribadire, questo è il suono dell’apocalisse. Aver registrato Monoceros durante la pandemia sicuramente ha contribuito ulteriormente a condensare tutta la frustrazione e l’insicurezza del periodo, rendendo tutto il lavoro più onesto e vero all’ascolto.
Se cercate un succoso concentrato di potenza e ispirazione, direi che questo è l’album che fa per voi. Monoceros non deve però farci pensare a un percorso ormai definito e senza ulteriori possibili evoluzioni. Il suono dei Forcefed Horsehead ha infatti tutta una serie di terreni inesplorati che è notevole: come hanno fatto i già citati Kvelertak o Nails la band potrebbe aggiungere ancora qualcosa alla già abbastanza visibile personalità, e regalarci qualcos’altro. Ribadire che ce lo auguriamo è del tutto superfluo.
(Owlripper Recordings, 2023)
1. Every Death You Take
2. Futile
3. Novgorod
4. Ruins
5. Iri
6. The Black Sun
7. Dragged Back To Life
8. Übernecro
9. Spell No Stones
10. Unending Appetite
11. In a Rut
12. …And Then There Were None