Mr. Kiss, esordio dei bolognesi Anni Luce, ovvero Bruno Germano (mastemind al Vacuum studio e chitarrista nei Settlefish e ora negli ARTO), Francesco Begnoni e Zeus Ferrari (The Juniper Band), è un disco che spazia dalla psichedelia cara ai primi Pink Floyd al post rock di fine anni 90 (Mogwai e June of 44 su tutti). Lontani dai banali crescendo che oramai infestano ogni produzione strumentale, Gli Anni Luce preferiscono basare la creazione dei brani su improvvisazioni che vengono incanalate in un flusso sonoro carico di umori. Non a caso le registrazioni sono fatte in presa diretta su nastro magnetico, e poi riversate su vinile. “Scaricatori di Porno” apre il disco con un incedere lento e note accennate per poi comprimersi su stessa e saturarsi nel finale. “Il Ciccione Viaggiatore” è un trip siderale con richiami kraut che rapisce con suo il basso pulsante e l’ottimo lavoro della chitarra. “Le Reni di Babbo Natale” rende l’atmosfera più movimentata e catchy grazie alla ritmica serrata e soprattutto a un riff che ti si fissa in testa. Su coordinate più canoniche ma non per questo meno emozionanti, la malinconica “2323” porta con sè il misticismo dei Popol Vuh e progressioni heavy. Un gruppo che nell’insieme brilla per originalità e cultura musicale, consigliati.